Cooperazione & Relazioni internazionali

MDGs: l’UE deve osare di più

di Sergio Marelli

Con il Rapporto presentato dalla Commissione Europea “Ending poverty and giving the world a sustainable future” si apre la marcia di avvicinamento alla consultazione sul futuro degli Obiettivi di Sviluppo del Milennio prevista a settembre a Palazzo di Vetro a New York.

Un rapporto contenente grandi e positive affermazioni, come il riconoscimento dello sradicamento della povertà e della sostenibiltà amibientale quali due facce inscindibili della stessa medaglia, tuttavia privo di quelle ambizioni richieste per una conreta impelmentazione e, soprattutto, un costante e fattivo monitoraggio della adozione delle misure da esso suggerite per garantire a tutti un futuro sostenibile.

Tutti i Paesi sono invitati a contribuire fattivamente a costruire un quadro vivibile per il futuro dell’umanità, ma la Commissione – il cui Commissario allo Sviluppo André Pielbags è membro del High Level Pannel voluto dal Segretario Generale ONU Ban Ki Moon per preparare i documenti di discussione della Consultazione di settembre – non si assume la responsabilità di indicare ai Paesi ricchi gli impegni vincolanti che devono assumere e senza i quali ogni ambizione di ricondurre lo sviluppo a standard di equità e di sostenibilità restano velleitari.

Le ONG europee riunite nella loro confederazione eurpea CONCORD, hanno fermamente reagito invitando la Commissione a prendere misure più coraggiose e preannunciato una lettera ai governi degli Stati membri della UE affinchè assumano in vista di Settembre e in sede di Consiglio europeo, delle risoluzioni e degli impegni chiari per presentarsi a New York con una posizione di leadership nella guida della comunità internazionale verso un futuro più giusto per tutti.


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