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Solidarietà & Volontariato

Di chi è la colpa

di Dino Barbarossa

Cresce ogni giorno, sembra non arrestarsi mai, si insinua nelle vene dell’animo, si esprime con toni violenti. C’è un senso profondo di sfiducia, c’è ogni giorno un nemico da combattere, ci sono notizie incontrollate, c’è indifferenza e spesso insofferenza.

Il tanto “bene” che c’è è contrastato sempre più spesso dallo strisciante “male” che insidia le nostre coscienze e ci fa diventare fobici. Il nemico è dietro ogni angolo, lo sentiamo ansimare mentre ci guarda di nascosto, perché segue proprio me, perché insidia il mio calcagno.

Ho fatto di tutto nella vita per stare tranquillo e adesso dovrei occuparmi di questi poveracci?

Il benessere che ho costruito mi appartiene, ho faticato per raggiungerlo, nessuno mi ha fatto sconti o mi ha dato aiuto, ho dovuto sgomitare ed a volte scalciare. Non si scherza, ad ogni passo ne trovo qualcuno, ma chi li ha portati proprio qui, nella mia Città, nel mio Quartiere, sotto casa mia.

Non potevano andare altrove? Non potevano restare a casa loro?

Io sto cosi bene a casa mia, non mi sposterei da nessun’altra parte del mondo. Non sono come i miei avi, che hanno dovuto emigrare per vivere, che hanno combattuto in guerra, che hanno sofferto la fame, che hanno generato un gran numero di figli. Questi che ci governano devono trovare un modo per “ripulire” questo posto, altrimenti mi faccio giustizia da me…si, questa è una necessità, è legittima difesa…

Si, si, non si può accettare che in questo posto ci siano luoghi con persone di mille colori, a scuola, nelle chiese, nei market, ai giardinetti,…prima o poi saremo una minoranza… Perché noi siamo i veri cittadini, gli altri sono arrivati con i barconi, dormono sotto i portici, stanno con le loro roulotte in accampamenti,…bisogna fare pulizia, questo posto deve diventare di nuovo vivibile.

E poi fanno puzza, si vestono di stracci, rovistano nell’immondizia, chiedono l’elemosina…ma non hanno niente da fare tutto il giorno?

Di chi è la colpa? Si vorrebbe far credere che sia dei Paesi occidentali che hanno affamato quelli di altre parti della Terra. Ma in fondo, abbiamo portato energie, risorse, uomini, in posti sperduti e malfamati. Che colpa ne abbiamo se non sono stati capaci di svilupparsi nonostante tutto cio?

Li abbiamo protetti e tutelati, ci siamo accordati con i potenti locali riempiendoli di denaro e ricchezze, abbiamo venduto le armi per mantenere la pace…di cosa dobbiamo vergognarci?

Ma un giorno quel povero ci chiederà conto di tutto questo, verrà per dirci che la nostra insipienza ha riempito il loro cuore di tristezza, solitudine, esclusione. Che li abbiamo calpestati nella loro dignità, li abbiamo perseguitati in nome di una falsa giustizia, oppressi da politiche indegne di questo nome e intimoriti dalla violenza. Ha gridato, ha urlato forte, ma le mie orecchie e il mio cuore non l’hanno sentito, anzi hanno avvertito solo il fastidio di quella presenza indecente.

Un giorno non l’ho più visto, è sparito, avrà capito che non era aria e che era meglio andare altrove…oppure è morto, ha smesso di soffrire…di chi è la colpa…


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