Attivismo civico & Terzo settore

Donare via busta paga

di Bernardino Casadei

Uno dei ruoli principali degli enti non profit è quello di suscitare donazioni. Non solo per avere risorse necessarie al perseguimento dei loro fini statutari, ma perché il dono rende umano l’umano e, nel contempo, genera il capitale sociale che è il fondamento dello sviluppo non solo morale e civile, ma anche economico e sociale delle nostre comunità.

Per questo la Fondazione Provinciale della Comunità Comasca e la Fondazione Comunità Novarese, con il contributo di Fondazione Cariplo, hanno creato una piattaforma di payroll giving labuonora.org, che verrà presentata in anteprima al salone della CSR il 2 ottobre e che potrà operare in tutt’Italia grazie a Fondazione Italia per il Dono. Il suo obiettivo è quello di promuovere la donazione via busta paga, una modalità molto diffusa all’estero, ma scarsamente utilizzata in Italia, benché offra ai donatori interessanti vantaggi: primo fra tutti la possibilità di godere dei benefici fiscali vigenti (dal 30% sino a quasi il 50% dell’importo donato), in modo automatico e garantito. Se si considera come siano molto numerosi i donatori che, per le ragioni le più diverse, non usufruiscono di tali benefici, apparirà chiaro come questo strumento potrebbe contribuire ad aumentare le risorse potenzialmente destinabili al finanziamento di iniziative d’utilità sociale.

Attraverso questa piattaforma, sviluppata in collaborazione con il Master per Promotori del Dono dell’Università dell’Insubria, i dipendenti potranno chiedere al loro datore di lavoro di trattenere una quota della propria busta paga e destinarla ad un ente che persegue finalità d’utilità sociale da loro stessi indicato, con modalità che riducono al minimo gli oneri a carico delle imprese stesse, permettono una maggiore flessibilità e aumentano, nel contempo, le garanzie circa l’uso corretto di tali risorse.

Il sistema è fortemente automatizzato e le imprese che vorranno offrire questo servizio riceveranno mensilmente, alla data da loro indicata, un documento in formato elettronico che potranno facilmente caricare nel loro programma per l’elaborazione delle buste paga. Questo documento conterrà i dati identificativi dei loro dipendenti che desiderano donare, l’importo da loro indicato, l’ente beneficiario e l’intermediario filantropico, ossia la fondazione di comunità o la Fondazione Italia per il dono, che riceverà le donazioni, le distribuirà agli enti indicati dai dipendenti e raccoglierà la rendicontazione su come questi ultimi hanno utilizzato le somme ricevute.

In questo modo l’azienda, con un unico bonifico, potrà sostenere tutte le organizzazioni scelte dai propri dipendenti e inoltre potrà, in ogni momento, conoscere e condividere con questi ultimi cosa è stato effettivamente realizzato grazie alle loro donazioni.

I dipendenti potranno usufruire dei benefici fiscali, anche per le iniziative d’utilità sociale realizzati da enti non profit che non sono onlus o non diventeranno Enti del Terzo Settore (per esempio le parrocchie o le associazioni sportive) per le quali non sarebbe possibile godere di tali vantaggi in caso di donazione diretta.

Articolo pubblicato su "Buone Notizie" del Corriere della Sera il 17/9/2019


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA