Sanità & Ricerca

La pietra filosofale anti SM non è ancora stata trovata.

di Noria Nalli

Udite udite! Risultati miracolosi! Devo dire che mi gira la testa! Sono mesi che i social network non fanno che riportare notizie circa incredibili svolte nella cura della sclerosi multipla. Tutto è iniziato con i reportage sugli ospedali inglesi ed i reparti in cui si pratica il trapianto di cellule staminali. Poi sono venute fuori le interviste a pazienti ai quali la cura con le staminali era già stata impartita anni fa, ma in Italia. Si è parlato quindi dell’introduzione di una nuova e particolarmente efficace terapia orale. In questi ultimi giorni, sulle bacheca di Facebook e sui giornali,  sono invece comparsi servizi su un nuovo anticorpo monoclonale che, somministrato per otto infusioni, in due anni, farebbe significativamente regredire la malattia e le invalidità accumulate. Dite la verità, anche a voi comincia a venire un po’ di confusione mentale. È stata per caso trovata la cura miracolosa? E quale sarebbe, tra le tante di cui si parla? Come ho fatto a perdermi questa novità prodigiosa? In realtà tutte queste notizie hanno un fondo di verità, insieme ad una buona dose di trionfalismo e scarsa conoscenza della malattia. È vero, la ricerca sta facendo passi da gigante. Molti farmaci stanno uscendo per la forma recidivante-remittente. La terapia con le staminali è ancora ricca di pericoli e di interrogativi. Noi sclerotici siamo stufi di ricevere consigli su come curarsi, dal primo arrivato,  che ha letto articoli esagerati. Ragazzi, la pietra filosofale lasciamola ai testi alchemici. Dobbiamo continuare a prendere di petto la malattia per schivarne i colpi. Il nostro drago sm, non ha ancora trovato il suo San Giorgio.

nell’immagine una riproduzione di Estrazione della pietra della follia di Hieronymus Bosch


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