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Non riuscire più a camminare sulla sabbia

di Noria Nalli

Pensieri,riflessioni, che in molti giorni di questa calda estate si affollano nella mia mente.  Io amo il mare, anche se non tanto la vita di spiaggia, e sono davvero molti anni, che non trascorro qualche giorno in una località marina. Mi sono lasciata  andare alla nostalgia. Ho ripensato con dolcezza ai miei giorni in Liguria o in Romagna, ma i ricordi tendono a volte a distorcere la realtà e, ripercorrendo con più attenzione quelle estati, mi sono ricordata che le mie ultime vacanze marine sono già state difficoltose.

Prima di arrivare ad usare stampelle e deambulatore, ho avuto anni di difficoltà nel cammino. Avevo un equilibrio non proprio stabile e i miei passi, con i piedi scalzi, sulla sabbia erano diventati molto ardui, se non addirittura impossibili. Il piede si insabbiava e non riusciva a compiere il passo.

Sono venuti poi gli anni dei ricoveri e delle ricadute e della  mia impossibilità  ad andare al mare e non ci ho più pensato. Ma ora credo di avere bene focalizzato la situazione. Con i miei limiti attuali, potrei solo frequentare un lido accessibile,cioè dotato di ausili adatti ad essere usati sulla spiaggia e molti camminamenti pavimentati. E lo devo fare con entusiasmo, assolutamente senza vergognarmi.

Sapete che vi dico? Forse inconsciamente in questi anni, mi sono negata di trascorrere anche un solo giorno al mare, per paura e pigrizia.

Ho voglia di sabbia e di mare e Sclerotica dovrà fare ancora uno sforzo, per andare  alla conquista delle spiagge accessibili e magari riassaporare il gusto di giocare a scrivere pazze frasi sulla sabbia.

 

Nell’immagine Donna che cammina sulla sabbia di Henry Tonks


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