Sanità & Ricerca

Il trio delle cicciottelle Come ridicolizzare delle campionesse olimpiche in quattro parole

di Noria Nalli

Non sarò molto originale a prendere la parola sul titolo ad effetto (brutto) sulle campionesse di tiro con l’arco, ma voglio contribuire nel mio piccolo al dibattito. Confezionare dei bei titoli è una delle cose più difficile, ma anche stimolanti del giornalismo. Per fare dei bei titoli bisogna essere informati, ironici e dalla mente aperta. Purtroppo questa apertura manca totalmente nei confronti dei disabili, delle donne, dei bambini e di quasi tutte le categorie rese fragili da pregiudizi culturali, che sono ben lontani dall’essere superati. Il titolo del Resto del Carlinoha ridicolizzato l’impresa delle atlete italiane, riducendole a macchietta. Nel nostro paese il sessismo è ben lontano dall’essere superato mentre nel mondo fuori la realtà progredisce. Questi giochi passeranno anche alla storia per aver fatto piazza pulita degli stereotipi fisici sulle persone che praticano sport a livello agonistico. Insomma appare sempre più chiaro che, un buon atleta non debba avere per forza un fisico scolpito. Pensiamo infatti alla bravissima Theresa Almeida portiere della nazionale angolana di pallamano. È un modo anche questo per avvicinare fra loro le realtà di Olimpiadi e Paralimpiadi,

 


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