“Camorra è, quando PD dice”. Senato d’azzardo: lo strano caso della senatrice Capacchione

di Marco Dotti

“Rigore è quando arbitro fischia”, diceva il mitico Vujadin Boskov, indimenticato allenatore serbo di Roma e Sampdoria.  Peccato che il PD non sia l’arbitro, ma pretenda di giocare e, al tempo stesso, di arbitrare. 

La giornalista e senatrice PD Rosaria Capacchione è nota per le sue battaglie anticamorra. Battaglie vere,  nessuno le mette in dubbio. Ma il voto di ieri in Senato, quello all’emendamento che toglie soldi ai comuni e agli enti locali noslot è tutto fuorché un gioco. Eppure, proprio la senatrice Rosaria Capacchione, che per i suoi trascorsi antimafia dovrebbe essere ben attrezzata per cogliere i risvolti dell’affaire, ha prestato il suo voto all’emendamento. Emendamento che, tra le altre cose, prevede che in caso una tutela per i  concessionari ai quali vengano ritirate le concessioni per gravi colpe. Anche in caso di colpa, infatti, essi si vedranno riconosciuto il diritto di continuare il proprio esercizio per 90 giorni. Un’aberrazione giuridica a tutto vantaggio della criminalità.

Perché la senatrice Capacchione ha prestato il proprio voto a questo abominio, al pari di Vannino Chiti e dell’ex magistrato Felice Casson? Superficialità? Incoerenza? Mancanza di informazione? 

Non era lei che, al minuto 3:4o di questo video si esprimeva così? Non era lei a dire (ripeto: ascoltate, minuto 3:40) di preferire “il gioco clandestino, che almeno si poteva reprimere…”, mentre “abbiamo assistito a una legislazione schizofrenica che autorizza il gioco d’azzardo… mentre molto serio e concreto è il pericolo di riciclaggio… sappiamo che sono settori quasi interamente controllati da mafia, camorra e ‘ndrangheta”?

E non era sempre lei a dare, testualmente, dell’imbecille al calciatore Balotelli per le sue “frequentazioni pericolose” a Quarto? (E perché non considerare anche queste, come il voto della senatrice, frutto di leggerezza → qui le dichiarazione della senatrice)

Questo non è un campo da calcio e, purtroppo, “camorra non è quando arbitro dice”.  Qui serve coerenza.

Qui l’emendamento votato dalla senatrice:


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