
Piacciono ai bambini, piacciono ai grandi. Piacciono persino ai gatti. Sono le scatole: di cartone, di legno o di latta. La loro origine, come la scoperta del fuoco o l’invenzione della ruota, si perde nella notte dei tempi. D’altronde, persino l’etimologia è incerta. Vi è chi la fa risalire al germanico Schatz, tesoro. Anche il salvadanaio è una scatola. E scatola è pure il tanto amato scrigno dei tesori.
Le scatole nascondono e svelano, custodiscono e preservano, ed è proprio con una mostra sulle scatole che si inaugura oggi l’apertura del MUBA, il Museo dei Bambini, a Milano alla Rotonda di via Besana. Laboratori per bambini dai 4 agli 11 anni e per i loro genitori mostrano quale e quanto alto sia il potenziale pedagogico del gioco, del vero gioco. Quello stesso gioco che per le strade della città lombarda si trova in forma perversa, corrotto dalla dimensione dell’azzardo di massa. Ma il gioco è vita, non la sua oscura degenerazione. E le scatole in mostra al Muba lo dimostrano.
«Ci sono scatole che parlano di volumi geometrici e di matematica, di sensi, di musica, di scienza, di storia, di somiglianza e differenza, di sogni e di ricordi, di racconti. Scatole che non sembrano scatole. Scatole da esplorare, da conoscere e da inventare. Ci sono scatole che parlano di vita». E di una città che potrebbe essere davvero a misura d’uomo, se solo gli uomini sapessero essere all’altezza dei loro bambini.
Le informazioni sulla mostra e sulle altre iniziative del MUBA le trovate →qui.
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