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Serve Coraggio!!!

di Elisa Furnari

Chi come me trascorre spesso le sue giornate a contatto con la gente (presidenti di associazioni e cooperatori, persone incontrate ad un convegno o per strada) si trova frequentemente ad affrontare lunghe discussioni in cui si alternano politica, temi del welfare e strategie “imprenditoriali” costruite per chi nel terzo settore scommette, per chi “dell’aiuto” ha fatto un’intelligente missione di vita.

Ci sono però quegli incontri che ti fanno pensare più di altri, che ti accompagnano ad una riflessione più intensa, forse più intima e certamente più emotiva. Mi è capitato proprio qualche ora fa di conoscere un giovane siciliano, certamente colto, ovviamente impegnato e purtroppo altrettanto sfiduciato.

L’argomento era proprio questa terra di Sicilia, il suo welfare innovativo e le tante richieste di aiuto a cui dare risposta…da quella chiacchierata di risposte e di domande ne ho ricevute tante…forse troppe tanté che a molte non ho saputo dar seguito.

Con grande semplicità mi son sentita dire “non ci credo più”…non ci credo che possa arrivare il cambiamento, che la rivoluzione sia alle porte, che la passione e la competenza possano cambiare qualcosa, possano garantire un futuro professionale…che si possa restare liberi ed indipendenti.

Ho avuto un tonfo al cuore e non solo per le parole ma per gli occhi di quel ragazzo, per il trasporto emotivo con cui il mio nuovo amico mi ha detto che senza conoscenze e connivenze non si fa carriera…neanche nel terzo settore non immune in Sicilia (chissà altrove) dalle politiche clientelari, dai compromessi politici, dai tavoli di potere su cui si barattano volentieri le intelligenze in cambio di un accordo politico e forse economico. Mi ha portato molti esempi raccontando non un servizio giornalistico stile “Report” ma vicende di vita vissuta proprio da lui…un operatore del terzo settore: orari di lavoro massacranti, prestazioni professionali “sottocosto”, mobbing emotivo…Non nascondo che per qualche secondo sono stata in silenzio, soprattutto quando mi ha spiegato che lui ci ha provato ad essere libero e oggi proprio per questa sua scelta la sua strada è decisamente in salita.

Fortunatamente il silenzio è stato interrotto da quella parola magica che spesso ripeto a me stessa e che oggi mi sono sentita in dovere di regalare proprio a lui… ”Coraggio”, dobbiamo avere coraggio gli ho detto, non serve avere paura ma bisogna giocare con astuzia anche se non ad armi pari ma protetti certamente dallo scudo dell’” Onestà e della libertà ”.

Stavolta ho avuto anch’io un momento di smarrimento ma sono tornata subito in me, forse ancor più forte di prima e certamente più  stimolata a portare avanti le mille battaglie per realizzare quel sogno di giustizia fatto di pensiero critico ma soprattutto di uguaglianza e meritocrazia di cui questa nostra meravigliosa terra ha bisogno.

Ho invitato il mio nuovo amico a prendere parte ad un incontro che ci sarà la prossima settimana nella mia città – Messina – dove insieme a tanti amici getteremo le basi per aprire un “Circolo di Vita”sono certa che ci sarà e spesso gli incontri casuali ed inaspettati danno vita a cose meravigliose..fantastiche ma reali.


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