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#SalviamoMessina

di Elisa Furnari

Cosa si fa davanti a una città che sprofonda?

Per chi non ci fosse mai stato vorrei precisare che Messina é una città meravigliosa, baciata dal mare, con un panorama mozzafiato sullo Stretto,  ricca di tradizioni e cultura e oggi calpestata dall’imbecillità di chi la amministra e da tutti coloro i quali preferiscono farsi ubriacare dalle rivoluzioni o dalle facili promesse, invece di orientarsi e agire seriamente per lo sviluppo di questa Terra.

Oggi da Messinese mi sento presa a schiaffi, stanno violentando il nostro futuro!

Ecco in ordine sparso le follie alle quali assistiamo:

1. Siamo ancora #senzacqua. Chiaramente madre natura non può essere fermata e altrettanto ovviamente le soluzioni richiedono tempi tecnici ma l’emergenza non solo non è stata ben affrontata ma è stata sottovalutata soprattutto da chi governa oggi ed è certamente causata da chi l’ha fatto nel passato. Quante città ci sono senza un “piano B per l’approvvigionamento idrico”??? É chiaro che Messina non ce l’ha e ben lo sanno gli anziani e i disabili che vi assicuro neanche adesso hanno adeguato supporto.

2. Hanno tagliato Messina dal Masterplan per il #Mezzogiorno, corposo pacchetto di finanziamenti destinato ad alcune regioni e città metropolitane che per Messina poteva “fare la differenza tra la vita e la morte “. (il prof. Michele Limosani spiega benissimo la questione anche sul suo profilo fb e sulla stampa). Per farla breva la sorpresa assai amara che i messinesi ricevono é che tra le città metropolitane che vengono finanziate manca Messina, che città metropolitana é mentre figura Taranto che vi assicuro non lo è. Aldilà dello sconcerto e dal rimpallo di responsabilità tra la nostra amministrazione ( il sindaco Free Tibet per intenderci) e i messinesi che siedono in parlamento, ancora il perché di questo disastro non è chiarito. Messina non ha presentato i necessari progetti? Nessuno tutela le istanze di questa porzione d’Italia? A Taranto sono più bravi o più forti??? Appena arriveranno le risposte prometto di aggiornarvi adesso vi dico solo che il cappio al collo della mia città é proprio stretto.

3. Del Ponte sullo Stretto se ne parla in interviste e libri e non ai tavoli dove realmente se ne dovrebbe parlare, con un balletto ridicolo che ha avuto come esito quello di portare i soldi altrove lasciando ai messinesi le vignette, i buoni propositi e tante bandire “No al Ponte” o “Si al Ponte”!

E mentre i messinesi soffocano e #Messinamuore non si ferma la voglia di fare, tra pochi giorni c’è lo #Startup Weekend Messina (www.swmessina.it), abbiamo una grande Fondazione di Comunità (www.fdcmessina.org), decine di esperienze di accoglienza dei migranti e di solidarietà, decine di grandi Messinesi costretti a generare benessere altrove e vi assicuro che così non c’è là si fa più e anche ad una persona come me con le radici profonde nella terra viene voglia di scappare.

Adesso Vi prego…Teniamo tutti alta l’attenzione su quello che è l’esempio di come si distrugge una terra perché non si continui o non si faccia altrove, rimbocchiamoci le maniche, accendiamo le coscienze e tutti insieme scriviamo #salviamomessina.


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