quel 21 Marzo contro la Mafia

di Elisa Furnari

E’ stata Messina, la città del “Ponte Fantasma”, il cuore della XXI Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che quest’anno aveva  come titolo ”Ponti di memoria, luoghi di impegno”. 

Bello, bellissimo il corteo ordinato e colorato dei 30.000, tante bandiere di Libera, tante fasce tricolore ma soprattutto un fiume di giovani. Si sa, Don Ciotti parla sempre alle nuove generazioni, guarda a quel futuro-presente su cui costruire e ricostruire e i giovani lo ascoltano, lo seguono e spesso vengono assorbiti da Libera e dalle sue iniziative sfuggendo a un destino fatto di linee curve.

Dal palco di Piazza Duomo Don Ciotti ha spiegato il “senso del tema”, ha parlato di “ponti che uniscono le coscienze e le speranze, ponti per stare vicino a chi non si rassegna alla violenza mafiosa alla corruzione, agli abusi di potere”; e poi l’uguaglianza…”Abbiamo bisogno di una società che ci riconosce uguali” ha detto.

Libertà e uguaglianza sono stati i pilasti degli incontri che hanno animato in questi giorni la mia città; Messina conosce l’odore della corruzione e della Mafia, una città di disuguagianze e di siluppo negato ma è un ponte naturale che guarda “il continente” e che accoglie chi arriva da sud: Messina ieri si è vestita dei suoi abiti più belli, la forza il coraggio, l’onestà di tanta gente e il sole.

Il 21 marzo per Messina, e per gli altri 1000 luoghi  nei quali contemporaneamente venivano letti i 900 nomi delle vittime innocenti della mafia, è solo la tappa di un percorso quotidiano fatto sì di ricordo ma soprattutto di azione. La lotta alla mafia non è solo “roba da cortei” o da seminari, la lotta alla mafia – ci ricordano gli amici di Libera – è quell’agire quotidiano contro la povertà, contro il lavoro che non c’è e contro la guerra perché la mafia si combatte combattendo la vulnerabilità di cui essa si nutre.

La mafia si vince stando al mondo senza paraocchi, ed ecco forte e chiaro il messaggio di Don Ciotti che in questo 21 marzo ha parlato del referendum sulle trivelle, della preoccupazione per la riforma del tribunale dei minori e di proposte per una migliore gestione dell’Agenzia Nazionale (ANBSC). Belli gli striscioni sui campanili di alcune chiese “Sì al Vangelo, No alla Mafia”, e stupendo il ritornello dei ragazzi Agesci: “Affrontiamo con coraggio ogni salita dritti al futuro sulle strade della nostra vita”…. E direi che questo è quello che dobbiamo fare.

 

n.b. ho preso in prestito questa foto dal profilo di un amico…grazie a @giacomo_darrigo per lo scatto!

 

 


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