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E sarà welfare

di Elisa Furnari

Inquesto tempo in cui i cambiamenti sociali scorrono rapidi e incontrollabili il Welfare si afferma, oggi più di ieri, come uno degli elementi chiave per garantire la tenuta sociale del Paese. Soprattutto nelle aree meno sviluppate, il Sud e non solo, il Sistema sociale è quanto mai necessario per garantire la coesione sociale, la possibilità per le tante persone e famiglie che si trovano a vivere una condizione dei fragilità di un percorso di riscatto e di autonomia.

Tuttavia, ho sempre la sensazione che parlando di welfare si alzi una barriera tra addetti ai lavori e mondo, in quel dibattito tanto acceso e interessante in cui illustri esperti comunicatori ( per chi non l’avesse fatto leggete il post dell’involontario Giulio Sensi http://www.vita.it/it/blog/linvolontario/2017/11/06/limpatto-sociale-e-la-sua-narrazione/4404/) si impegnano nel pensare e soprattutto nell’agire, emerge chiaramente come la comunicazione in questo campo non abbia una funzione strumentale o residuale bensì sostanziale.

Se l’imbuto della mano pubblica diventa sempre più stretto e l’alternativa è unicamente la capacità della comunità di agire coesa per rendere sostenibili interventi di prossimità, non si può più prescindere dal “Fattore Cultura” per approdare a una responsabilità diffusa dei cittadini che si rendono artefici e promotori di interventi capaci di strutturare “dal basso” – con i fatti e senza slogan – un sistema di tutela dei diritti.

Cultura significa educazione nel senso più intenso del termine, significa accantonare l’idea che l’obbligo oggi sia quello di avviare processi meramente formativi per lasciar spazio ad un’azione profonda di educazione alla cultura della prossimità, un’azione che prevede l’innesto di milioni di flussi comunicativi pluridirezionali, che si fonda su ascolto, intesa, proposta e risposta e che può determinare un’azione “rivoluzionaria”.

Per far ciò dobbiamo permetterci il lusso di fermarci, raccontarci, ascoltare e guidati dalle Culture Coesive agire. Fermarsi significa ricordare, in primo luogo a noi stessi, perché questo sistema produttivo e valoriale che è il terzo settore vive e sopravvive alle tempeste, perché nonostante i tagli e le riforme e le dietrologie, questo agire comune diventa strumento imprescindibile del futuro…

Il perché sono gli ultimi, sono coloro i quali non hanno risposte, sono le persone che negli occhi e nei gesti hanno la povertà di un sistema che rincorrendo il tempo e le cose prima che le persone, ha generato la povertà, quella materiale, quella culturale, quella che permette di escludere e cacciare.

La cultura è un investimento, di tempo, di intelligenze e di risorse, tutte quelle cose che permettono all’Happening della Solidarietà di generare ad ogni edizione un tassello di quel cambiamento culturale così necessario e così complesso.

Ecco che le coesioni culturali ai quali il 18° Happening della Solidarietà si ispira, divengono le premesse per un cambiamento radicale delle condizioni di vita delle persone. Coesioni che narrano la capacità dei singoli, meglio se inseriti in quello che è il privato sociale organizzato, di fornire proposte e soluzioni che si intrecciano e condizionano le politiche pubbliche determinando la concretizzazione di processi e percorsi.

E’ la logica con cui ogni anno da 18 anni la Rete Sol.Co. faticosamente e orgogliosamente costruisce la più grande agorà del terzo Settore al Sud, mettendo insieme temi che non corrispondono a un “trend” ma a un bisogno delle persone, è la coscienza che da uomini e donne “artigiani del welfare” abbiamo di non operare per una nicchia di mercato o un residuo della società, ma per tutti.

Per scoprire il cuore di Happening, i temi e gli ospiti e perchè ci si possa fermare un instante sul senso profondo del nostro lavoro leggete

http://www.vita.it/it/article/2017/11/24/sergio-gatti-serve-una-nuova-economia-che-punti-su-lavoro-e-reddito-e-/145226/

http://www.vita.it/it/article/2017/11/22/happening-2017-per-due-giorni-palermo-sara-la-casa-del-terzo-settore/145192/

o collegatevi alla pagina www.happeningdellasolidarieta.it

Vi aspetto a Palermo, 30 novembre e 1 dicembre per costruire insieme le Coesioni Culturali


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