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Dire, fare, studiare, viaggiare… ?

di Davide Pesce

Non ci sono solo “turisti fai da te” o “turisti per caso” ogni anno dall’Italia partono migliaia di giovani viaggiatori.

Viaggiatori e non turisti, per me la differenza è evidente, proverò qui a spiegarlo. La mia preferenza va ai primi che viaggiano per scoprire il mondo, per formazione, per studio, per trovare un lavoro. Viaggiano per conoscere altre persone, altre culture e civiltà, per conoscere meglio se stessi, per definire la propria identità, come ricerca di una soluzione ai problemi, per avere un punto di vista esterno. Viaggiano anche per mettersi alla prova, per cambiare, per dimenticare, alle volte per scappare oppure per ricaricarsi.

Il tema delle opportunità di mobilità, soprattutto verso l’estero, per i giovani italiani dai 16 ai 30 anni (fino a 35 anni se il progetto si trasforma in opportunità concreta di lavoro) è molto ampio: ci sono i campi di lavoro, il servizio volontario europeo (SVE), il programma Gioventù, Erasmus, Leonardo, Comenius, Amicus (progetto scaduto e per ora non ancora rifinanziato), Europa per i cittadini, Grundtvig, 4° anno all’estero. Vorrei raccontare le motivazioni, il significato, le emozioni, la cronaca dei loro viaggi; cosa mettono nella valigia, quali libri o film consigliare prima di partire. Vorrei condividere la mia esperienza di viaggiatore e suggerire i divertimenti, la cultura, i “trucchi” per viaggiare, dormire e mangiare a poco prezzo, gli appuntamenti, le mostre, i concerti, lo sport, il tempo libero, i corsi, la formazione a disposizione di tutti nelle varie città europee. Senza dimenticare i risultati ottenuti da coloro che sono ritornati e che possono disseminare la loro testimonianza ai coetanei attraverso i loro blog, le foto, le pagina di facebook, i video su youtube. Mi interessa anche il nuovo punto di vista del volontario al ritorno dal suo viaggio, le sua storia; vi proporrò le interviste ai giovani, ai leaders dei gruppi, alle associazioni che li hanno ospitati e a quelle che li hanno rincontrati e li vedono cambiati, maturati e con nuove idee da proporre. Questo mio blog su Vita soddisfa anche il mio desiderio di veicolare in un solo media tutta questa mia esperienza, donarla agli altri affinché possano migliorarla e valorizzarla per tanti altri viaggiatori che seguiranno i loro itinerari.

Concludo con un aforisma di Marcel Proust che mi ha sempre ispirato: “Il viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi” 


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