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A Parigi la sfida di Emmaüs

di Davide Pesce

Se avete in programma un viaggio a Parigi, dopo aver ammirato la Gioconda, camminato per la collina di Montmartre e scalato la tour Eiffel, andate a fare un giro nel 19° arrondissement, a nord-est della città.

E’ il quartiere del Parco de la Villette, l’ex mattatoio della città ora trasformato nella Cité de la Musique con la celebre sala per concerti Zenith che il 1° febbraio ospiterà Laura Pausini, il 10 marzo i Franz Ferdinand, il 18 marzo i Backstreet Boys e il 25 marzo James Blunt.

Prendiamo quindi la metro, linea 7 (rosa) e scendiamo alla stazione di Riquet. Facciamo pochi passi e subito arriviamo al numero 40 di rue Riquet. Qui troviamo Le bric-à-brac Riquet, aperto solo al sabato dalle 10 alle 18, uno dei primi charity shop della città che ha sede nel vecchio mercato coperto Riquet, abbandonato nel 2010 e affidato, dal 1° settembre 2012, all’associazione Emmaüs Défi, dal comune di Parigi.

Non si può paragonare al più celebre e sterminato Marché aux Puces de Saint-Ouenma tra i suoi 3600 m2 possiamo fare un buon affare e comprare oggetti e vasellame per la casa, mobili, decorazioni e vestiti.

Armatevi di pazienza e, con uno sguardo allenato, forse scoverete, accatastato su qualche bancarella, l’oggetto dei vostri desideri.

Tutti questi piccoli tesori nascosti sono stati donati all’associazione Emmaüs Défi che settimanalmente li raccoglie, li custodisce, li riordina ed eventualmente li ripara. Tutti i parigini hanno così la possibilità di sbarazzarsi di tutto ciò che ingombra le loro case e che non vogliono più vedere.

Sono ancora parigini, questa volta però quelli esclusi – si stima che ci siano tra 5.000 e 8.000 senzatetto a Parigi – i protagonisti della nuova vita dei vecchi oggetti che qui hanno una possibilità di trovare un lavoro, che diviene strumento di integrazione sociale e professionale .

“Ognuno deve avere la possibilità di uscire dalla precarietà e ricostruire la propria vita”, l’associazione Emmaus lotta contro i fenomeni di grave emarginazione, creando soluzioni per uscire dall’emergenza sociale della vita per strada.

“Tutti hanno bisogno di lavorare per trovare il proprio posto nella società, questa è la sfida: creare un nuovo inserimento dinamico nella sociatà dei grandi esclusi, dando al lavoro un ruolo centrale”. Il patrimonio culturale è quello dell’Abbé Pierre, il cui movimento dal 1949, è presente in tutta la Francia. Questo patrimonio sono valori semplici e forti: ogni persona ha il diritto alla propria dignità.

Per fare buoni affari al mercatino di rue Riquet vi consiglio di andarci all’apertura alle 10; se poi siete dei veri amanti del brocante allora allungate di pochissimo il giro nel quartiere per visitare anche l’Appartement du Centquatre al 104 rue d’Aubervilliers/5 rue Curial l’altro charity shop di Emmaus aperto mercoledì dalle 15 alle 18.45, giovedì dalle 15 alle 18.15, venerdì dalle 15h alle 18.15 e sabato dalle 12 alle 18.45.

Bon voyage, à bientôt

P.S. altre suggestioni del 19° arrondissement:

Bar Chéri(e) 44 Boulevard de la Villette (nella foto qui sopra, se avete letto Pennac, lo adorerete!) – Metro Belleville Ristorante vietnamita Viet Siam 1 Rue Rébeval – Metro Belleville Parc des Buttes-Chaumont Ristorante africano Massai Mara 66 rue Armand Carrel – Metro Jean Jaurès Le Café Parisien 2 place du Rhin et Danube (autentico parigino) – Metro Danube Galleria d’arte Bugada and Cargnel (ex Cosmic Galerie) Rue de l’Équerre 7-9 Metro Pyrénées


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