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Buon 137° compeanno alla Bellevilloise, la prima Maison du Peuple de Paris

di Davide Pesce

A Parigi, nel 20° arrondissement, Belleville, il quartiere caro a Daniel Pennac che qui ha ambientato la saga di Malaussène il protagonista di quattro suoi romanzi (“il paradiso degli orchi”, “la fata carabina”, “la prosivendola” e “signor Malaussène”) compie 137 anni la Bellevilloise, la prima Maison du Peuple e cooperativa parigina.

Dalla stazione della metro di Belleville con la linea 2 (blu) o la linea 11 (marrone) si inizia un itinerario a piedi che vi farà trascorrere una giornata intera nei luoghi dove vive e lavora Benjamin Malaussène trentenne avvocato mancato, di professione “capro espiatorio”, dall’animo buono e gentile, primogenito e capofamiglia di una tribù, composta da almeno dieci tra fratellastri, sorellastre, nipoti e un cane.

La Bellevilloise, spazio indipendente, culturale, artistico, di festa e di svago, è al 21 di rue Boyer. E’ stata fondata nel gennaio 1877 in un quartiere popolare e allora periferico, abitato soprattutto dai lavoratori più poveri, per permettere loro l’accesso gratuito all’educazione e alla cultura, proprio come accadeva nel medesimo periodo in Italia grazie alle prime Case del Popolo che in quegli stessi anni si costituivano soprattutto in Liguria (col nome di Società di Mutuo Soccorso), Toscana ed Emilia Romagna.

Nasce come spazio di scambi commerciali dal produttore al consumatore – primo esempio di commercio equo e solidale a chilometro zero – e si trasforma in luogo di attività artistiche, di eventi, di spettacolo, giocando un ruolo di primo piano nella vita economica e culturale di Parigi.

Detta la forteresse culturelle ospitava sale riunioni (il pacifista Jean Jaurès organizzava incontri politici al primo piano), una biblioteca con più di 4000 libri, un gruppo artistico di avanguardia, un’orchestra e uno dei primissimi cinema di Parigi “Les Etoiles”. Nel suo caffé si celebravano le vittorie elettorali!

Nel 1936 il clima politico che aleggiava in Europa e le lotte intestine tra i soci ne decretarono la chiusura. Acquistata nel 1950 e trasformata in uffici fu messa in vendita nel 2000. Finalmente il 9 settembre 2006 riapre nuovamente al pubblico.

Oggi nei suoi 2000 metri quadrati si possono trovare un ristorante con gli ulivi all’ultimo piano, sale per concerti, teatro, proiezioni ed esposizioni e una terrazza panoramica che vi sembrerà di tuffarvi nella città.

Ve la consiglio vivamente, oggi è un contenitore culturale e artistico unico a Parigi, indipendente, multidisciplinare che dà voce a tutte le forme di creazione, d’espressione e di sperimentazione innovativa.

P.S. ecco il mio itinerario pennacchiano, dedicategli una giornata intera: Boulevard de Belleville, Boulevard de Ménilmontant, rue des Couronnes, rue Cascades, rue de Savies, rue de la Mare, rue Ménilmontant, rue de Belleville, rue Julien Lacroix, rue des Panoyaux, passage Plantin, rue Boyer, Rue de Bagnolet, rue Ramponeau, rue Dénoyez, Passage de la Duée.

Accanto alla Bellevilloise, al 23 di rue Boyer c’è la Maroquinerie discoteca alla moda.

Il mercato esotico di Boulevard de Belleville tra la stazione metro di Belleville e la stazione di Ménilmontant è ogni martedì e venerdì mattina

Il Parco di Belleville, metro Couronnes, ammirate il panorama da rue Piat

Il bar la Triplette di Belleville (omonimo del film di animazione del 2003) al 102 Boulevard de Belleville

Il bistrot pennacchiano Aux Folies, 8 rue de Belleville

Fate una foto in Place Fréhel

Le Flèche d’or Café, 102 bis rue de Bagnolet, si mangia in un’artistica ex stazione ferroviaria

Giardino della Villa Castel, 16 rue du Transvaal/Passage Plantin, nel 1961 Francois Truffaut girò alcune scene di “Jules et Jim”

Un ottimo cous-cous al Petit Bouquet, 101 rue des Couronnes

Le Taïs 129 Boulevard Ménilmontant, ristorante con specialità africane

Cinema Le Zèbre (sì, proprio quello del libro, con l’enorme zebra sulla facciata!) al 61 di Boulevard de Belleville

L’uomo non si nutre di verità, l’uomo si nutre di risposte. Benjamin Malaussène


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