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Lucian Gramescu: «Così faccio crescere l’impresa sociale in Romania»

di Cristina Barbetta

Intervista a Lucian Gramescu, incubation manager di Impact Hub Bucharest, il primo hub per l’impresa sociale in Romania. Negli ultimi due-tre anni il settore si è molto evoluto nel Paese, e i suoi prodotti sono molto più professionalizzati e di qualità

Fondato nel 2012, Impact Hub Bucharest è il primo centro per lo sviluppo dell’impresa in Romania. Fa parte di una rete mondiale con più di 100 sedi in cinque continenti e di una comunità di oltre 15.000 membri.
«La nostra community è in costante crescita e con essa le risorse e le esigenze infrastrutturali dei nostri membri e partner», si legge sul sito dell’organizzazione rumena. Che l’anno scorso si è trasferita in una nuova sede di 1600 m2, 2.5 volte più grande della precedente. Una media di 150-200 membri al mese e 500 all’anno lavora nello spazio di coworking. In cinque anni sono stati organizzati 500 eventi, cui hanno partecipato 12.000 persone.
Abbiamo incontrato Lucian Gramescu, incubation manager di Impact Hub Bucharest, in occasione della terza giornata europea delle imprese sociali, organizzata a Bruxelles dal Comitato Economico e Sociale Europeo. Impact Hub Bucharest è una delle 4 best practice innovative e di successo che sono state presentate nel corso della giornata.

Che cos’è Impact Hub Bucharest?
E’ un’organizzazione che supporta gli imprenditori, sociali e non, nel loro processo di crescita a livello nazionale e internazionale, attraverso uno spazio di coworking, programmi di incubazione e di crescita, conferenze, eventi e una piattaforma di crowdfunding. Connette le imprese ad attori locali e internazionali.

Che cosa fate?
Facciamo crescere l’economia e supportiamo gli imprenditori in tre modi principalmente:
– Lavoriamo direttamente con gli imprenditori, supportandoli, facendo loro mentoring e dando loro le opportunità di apprendimento di cui hanno bisogno, come l’accelerazione per esempio
– Creiamo una comunità creativa basata sul nostro spazio di coworking e sulle facility che abbiamo, una comunità di persone che vengono da aree e ambienti diversi, come esperti, imprenditori, accademici, persone che possono presentare storie fonte di ispirazione o consultare gli imprenditori con cui lavoriamo. Organizziamo una serie di eventi in cui mettiamo insieme tutte queste persone, creando connessioni tra di esse.
– Organizziamo anche workshop in cui gli imprenditori dedicano tempo per riflettere sul loro business in un modo strutturato

Prevedete anche finanziamenti per gli imprenditori?
Sì, c’è l’opzione degli investitori ma abbiamo anche esperienza nel supportare gli imprenditori con premi per l'innovazione. In due anni abbiamo dato un premio totale di 100.000 euro a imprenditori che sono nella fase di sviluppo del loro business.
Abbiamo anche lanciato un programma insieme a PepsiCo che si chiama ReUse Hub e che invita startup rumene a proporre soluzioni innovative per il riciclo e la gestione dei rifiuti. Gli imprenditori la cui soluzione è considerata la migliore dalla giuria ricevono un finanziamento di 50.000 euro e la consulenza degli esperti di Impact Hub Bucharest e di PepsiCo per sviluppare la loro idea di business.

Quali altri programmi avete lanciato?
Nel 2016 abbiamo lanciato “Made in social”, il programma che sviluppa le imprese sociali, cercando di aumentare il loro reddito attraverso la conclusione di contratti social-to-business con molte società. Attraverso questo programma abbiamo voluto creare un contesto favorevole per questo settore creando partnership strategiche tra le imprese sociali e le società. Facciamo anche parte del programma Impact Hub Scaling, che unisce 8 Impact Hub europei con uno scopo comune, aiutare gli imprenditori sociali a crescere e ad aumentare il loro impatto. Grazie al programma, fino a 100 imprenditori sociali vengono inseriti nel network di Impact Hub e acquisiscono competenze, conoscenze e la consulenza da parte di mentor di primissimo piano situati nelle sedi di Amsterdam, Atene, Bucarest, Londra, Madrid, Milano, Stoccolma e Vienna. Questo programma fornisce supporto per una crescita di successo, per promuovere l’innovazione e creare un impatto positivo.

Quante startup avete supportato fino a ora?
Negli ultimi 5 anni abbiamo lavorato con 400 imprenditori, 100-150 dei quali sono imprenditori sociali. Non ci occupiamo solo di imprese sociali ma anche di imprese profit. Ritengo che le imprese sociali in tutta Europa rappresentino un’opportunità unica di riempire quei social gaps (letteralmente “vuoti sociali”, ndr) che la legislazione non riesce a coprire. Tuttavia non sarebbe sostenibile per noi occuparci solo di imprenditori sociali, altrimenti perderemmo molte interessanti opportunità.

Quali sono le imprese sociali più di successo in Romania?
Abbiamo notato che le imprese sociali che funzionano meglio nel nostro Paese sono quelle che hanno imparato a vendere business to business, cioè quelle imprese sociali che vanno dalle società non come charity ma come normali fornitori. Quindi in questi casi le società e le istituzioni comprano dalle imprese sociali perché i prodotti o i servizi che queste ultime offrono sono competitivi per qualità, servizi, e prezzi. Penso che le imprese sociali debbano raggiungere quel punto in cui soggetti privati e società comprano i loro prodotti non per la storia che c’è dietro di essi ma per la qualità e il prezzo del prodotto. La storia deve essere quell’elemento che fa sì che, a parità di prodotto, il consumatore decida di rivolgersi a quell’impresa sociale anziché a un altro competitor.

Com’è nato l’ecosistema dell’impresa sociale in Romania e come si sta sviluppando?
E’ stato lanciato specialmente da Ong e organizzazioni che hanno iniziato a fare degli spin-off e a lanciare dei prodotti di carattere più imprenditoriale nei loro territori con tre scopi: in primo luogo creare consapevolezza nei consumatori vendendo prodotti fatti da persone in situazioni di disagio o con handicap. In secondo luogo integrare il loro stipendio in modo continuo. Infine creare posti di lavoro per persone a rischio. A quell’epoca, era il 2010, c’erano molti prodotti in Romania che vendevano storie ma non necessariamente qualità. Le persone compravano questi prodotti più per fare un regalo che per comprare un prodotto di qualità. Il settore si è molto evoluto, anche se ci sono ancora molte imprese sociali di piccole dimensioni, e negli ultimi due o tre anni i prodotti sono diventati molto più professionalizzati e con molta più qualità.

Può fare qualche esempio di imprese sociali rumene di successo, professionali e di qualità?
Concordia, un’impresa sociale che ha aperto un ostello e un coffee shop, “Bread and breakfast”, in centro a Bucarest. Il progetto fornisce formazione professionale a giovani a rischio usciti dal sistema di assistenza sociale e offre prodotti di livello molto buono.
L’impresa sociale Mama Pan gestisce panetterie che offrono lavoro a madri single o in difficoltà. Anche in questo caso i prodotti sono di qualità molto buona e la storia che c’è dietro è la ragione, a parità di prodotto, per comprare da loro e non da altri competitor.
Un altro interessante esempio è Mesteshukar ButiQ – MBQ, un’impresa sociale che forma le comunità Rom, insegnando loro a lavorare come cooperative e a utilizzare le loro abilità tradizionali in campi come la gioielleria, l’artigianato, la realizzazione di piccoli mobili. I Rom hanno grandi capacità artistiche e artigianali ma mancano di abilità nel campo del packaging e del design. Quindi quest’impresa sociale si avvale di designer stranieri di livello per creare nuovi prodotti. La produzione è realizzata dai designer insieme alla comunità Rom.

Foto di apertura: Lucian Gramescu. Tutte le foto: ©Impact Hub Bucharest


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