Antonio Presti

Qui a Librino i bambini sono figli della bellezza

di Cristina Barbetta

Con l'apertura delle scuole è iniziato nel quartiere catanese l’allestimento della Porta delle Farfalle, opera maestosa lunga 1 chilometro e mezzo. Ideata dal mecenate Antonio Presti con la Fondazione Fiumara d'Arte, è la prosecuzione della Porta della Bellezza, realizzata 15 anni fa da Presti grazie alla collaborazione di 2mila bambini e 2mila mamme, e che ha trasformato un muro di cemento di 500 metri in un’opera d’arte condivisa. L'opera sarà lunga in totale 2 chilometri

Un’opera monumentale, lunga un chilometro e mezzo, realizzata grazie alla collaborazione di oltre 15 mila persone. È la Porta delle Farfalle, l’ultimo progetto di Antonio Presti e della Fondazione Fiumara d’Arte a Librino. Nel quartiere alle porte di Catania l’artista mecenate opera da più di 20 anni, portando Bellezza e creando identità negli abitanti attraverso la condivisione del processo artistico.

I giovani sono l’anima dell’intervento di Antonio Presti a Librino. L’educazione parte dai bambini fino a coinvolgere le mamme e l’intera città. È la quarta generazione che Presti educa a Librino, restituendo arte e bellezza e donando il suo patrimonio e il suo impegno personale in nome della conoscenza. Quest’anno il mecenate siciliano ha ricevuto il premio speciale Gal Hassin alla civiltà, perché “con le sue splendide opere ha portato la cultura e la formazione nella loro forma più alta”. Il premio Gal Hassin 2022 è stato conferito all’astronauta italiano Luca Parmitano, e a Marcello Fulchignoni, professore emerito e astrofisico.

La Porta delle Farfalle, la più grande scultura al mondo in bassorilievo ceramico, ha coinvolto circa 10.000 bambini delle scuole di Librino con le loro famiglie e oltre 5000 studenti di 16 licei artistici siciliani, insieme a più̀ di 50 tra artisti e architetti selezionati dalla Fondazione Fiumara d’Arte.

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Con l’apertura delle scuole è partito ufficialmente l’allestimento della Porta delle Farfalle, risultato di migliaia di ore di seminari, incontri, laboratori didattici, che durante lo scorso anno scolastico hanno visto bambini e mamme al lavoro, insieme a una rete di giovani curatori, licei artistici di tutta la Sicilia, artisti e architetti.

La Porta delle Farfalle è la continuazione della Porta della Bellezza, un’opera visionaria realizata da Antonio Presti quindici anni fa, che ha visto la partecipazione di 2000 bambini e 2000 mamme di Librino e ha trasformato un muro di cemento armato in opera d’arte. La Porta ha insegnato il valore del rispetto e della condivisione. Dalla sua creazione nessuno l’ha toccata.

«Per trasformare i muri ci vuole condivisione. La Porta della Bellezza educa, è maieutica, e ha sottratto i giovani alla criminalità e allo spaccio», spiega Antonio Presti.

«Ora, con la realizzazione della Porta delle Farfalle a continuare la Porta della Bellezza, per una lunghezza di due chilometri in totale, l’opera sarà completata», afferma Antonio Presti, che spiega che la Porta delle Farfalle è strutturata sullo stesso modulo della Porta della Bellezza, su sfondo blu con terracotte monocrome. I bambini e tutte le persone che condividono il processo creativo della Porta delle Farfalle «hanno inciso su ogni formella di terracotta il loro nome, un pensiero di bellezza e la data, così da creare un rapporto di memoria e identità per il futuro», spiega Antonio Presti.


I laboratori didattici hanno coinvolto le associazioni, le chiese, i condomini, i ragazzi delle elementari e delle medie di Librino e hanno insegnato agli studenti la pratica della lavorazione dell’argilla.

Perché “Porta delle Farfalle”?

«La “Porta delle Farfalle” rimanda alla visione di un bambino che può attraversare un momento cupo, buio, proprio come il bruco. Che però può sempre scorgere la luce e in un istante può trasformarsi in farfalla. Vorrei trasmettere questa visione di sospensione e sogno contro la pesantezza di questa contemporaneità, per restituire leggerezza a uno stato dell’anima che rischia d’implodere nella sua gravità. Restituire una porta d'ingresso in un quartiere come Librino, con l'immagine di un bruco che diventa farfalla è visione di bellezza. I ragazzi di Librino che entrano ora dalla Porta delle Farfalle entrano nella visione della trasformazione e del divenire.

L’appello artistico ha coinvolto oltre 5000 studenti dei licei artistici siciliani: qual è il loro ruolo?

I licei artistici vanno protetti come agenzie educative in nome della bellezza, perché in Italia in futuro non ci potrà essere arte e patrimonio culturale se non ci saranno figure professionali- dagli storici dell’arte agli artisti- che potranno proteggere e conservare la bellezza del patrimonio italiano.

Qual è il valore della Porta delle Farfalle?

Questa nuova opera raggiunge un valore epico perché adesso, 15 anni dopo la creazione della Porta della Bellezza, i due chilometri di muro accoglieranno il valore della bellezza di quattro generazioni. È un'opera storica che è frutto dell’ impegno civile della mia vita e di intere generazioni di Librino. Infatti le mamme di allora, che hanno partecipato alla realizzazione della Porta della Bellezza, sono diventate nonne. Questo è il senso più importante di quest’opera: in nessun altro luogo come a Librino si è raggiunto un valore epico di condivisione da parte di quattro generazioni nell’arco di 15 anni e sempre con la stessa coerenza e innocenza. E alla fine tutte queste generazioni proteggono la bellezza. Questa è l'opera universale.

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Qual è il significato dei progetti che hai realizzato con la Fondazione Fiumara d'Arte per i bambini di Librino?

I progetti realizzati a Librino restituiscono la dignità e la bellezza di questi bambini che sono figli non dell’essere a rischio ma della bellezza. Se a un bambino restituisci la visione della bellezza risponde la bellezza. Questo è un progetto etico e sociale che non parla di inclusione e di rigenerazione, ma afferma il diritto alla cittadinanza attraverso il processo artistico, che restituisce la dignità di un popolo, e Librino sta rispondendo con la dignità di popolo non a rischio e figlio di devianza, ma un popolo figlio di bellezza.

I bambini coinvolti nel progetto parlano dell’importanza della condivisione e della continuità con la Porta della Bellezza…

Quando il processo artistico è onesto e coerente trova nella consegna di memoria il suo senso. Le mamme di oggi sono felici perché stanno continuando un progetto al quale altre generazioni hanno creduto, quindi il senso della memoria come identità è molto forte nell’affermazione di continuità da parte dei bambini.

Il progetto si è avvalso di collaborazioni?

Vorrei ringraziare il fondo di beneficenza di Intesa San Paolo, che ha collaborato per i laboratori, e fare un appello a fondazioni, istituzioni, aziende, che vogliano partecipare a questo progetto, che nasce dall'impegno economico della Fondazione Fiumara d’Arte e non ha contributi pubblici. Vorrei che anche per il futuro il progetto diventasse un progetto più che dell’io, del noi.


Hai ricevuto il premio Gal Hassin per il tuo impegno a creare uno spirito etico, che si forma attraverso un rapporto diverso con la Bellezza…

La Bellezza mette al primo posto sempre il potere della conoscenza. C’è in atto una dittatura dell’ignoranza, che pregiudica tutte le democrazie del mondo. Ai poteri forti non interessano le masse di pensiero critico, ma le masse di pensiero passivo, passivo nella sudditanza di negare anche al futuro la visione della bellezza. È necessario riprendere per le nuove generazioni il potere più grande che è la conoscenza. I bambini e i giovani si devono armare di due armi potenti: da una parte i libri, la conoscenza, e dall’altra parte il sogno. Non c’è sogno se non c’è conoscenza.

Qual è l'emergenza in Italia?

L'analfabetismo funzionale, l’ignoranza che ha preso forma e corpo. L’emergenza italiana è non avere più la visione del futuro. Quello che manca oggi è la visione e la vista. Il male è cecità, e gli occhi non collegati al cuore guardano ma non vedono. Bisogna restituire agli occhi la visione del futuro, che si può ricollegare con gli stati emozionali, con il valore del cuore. Se non c’è cuore non c’è sogno, non c’è conoscenza, non c’è democrazia.


Ed è il senso di tutto il progetto a Librino..

Oggi mi sento di essere portatore con il popolo di Librino non di un progetto speciale che parla di inclusione e rigenerazione, ma di un progetto sociale che fa passare il diritto alla cittadinanza solo con la condivisione dell’arte e della cultura. Forse le politiche sociali devono riprendere un'altra visione e fare anche di questo esempio di progetto una via di bellezza. Le politiche sociali sono sempre costruite sul recupero, sulla devianza, sull'educazione alla cittadinanza e la legalità: parlano sempre di qualcosa che parte dal male, mentre la politica della bellezza parla di qualcosa che parte dalla bellezza.

Tutte le foto sono dell'Archivio fotografico Fondazione Antonio Presti
Foto d'apertura: Antonio Presti in classe con i bambini di Librino e le loro insegnanti
Foto della prima gallery: i bambini e i ragazzi delle scuole di Librino partecipano alla realizzazione della Porta delle Farfalle con le loro mamme e famiglie e con gli insegnanti e Antonio Presti
Foto della seconda gallery: l'opera dell'artista Graziano Marini, che ha partecipato alla realizzazione della Porta delle Farfalle e ha lavorato insieme agli alunni dell'IC Campanella Sturzo di Librino


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