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Facce da Museo: dalle Marche un nuovo modo di fare turismo

di Marina Moioli

Dopo l'emergenza Coronavirus parte il progetto MeTe Picene che affida a giovani con disabilità il ruolo di guida museale e la gestione di laboratori artistici accessibili a tutti

Sfidare l’emergenza Coronavirus affidando il ruolo di guida museale a un gruppo di giovani con disabilità. Sembrerebbe, sulla carta, un progetto visionario. Invece sta per diventare una bellissima e innovativa realtà ad Ascoli Piceno, nelle Marche.

«Noi siamo pronti, aspettiamo solo la riapertura dei musei. Ci attende un nuovo modo di fare turismo e sarà una sfida meravigliosa. Siamo pronti a un turismo differente, che riparta dalle persone e dai luoghi più vulnerabili, perché dalle fragilità troveremo nuova energia per ripartire anche questa volta. Grazie alla nuova squadra speciale di accompagnatori museali siamo pronti a rompere gli schemi del turismo tradizionale», afferma convinto Roberto Paoletti, presidente dell’Associazione di Promozione Sociale La Casa di Asterione, che cura il progetto MetePicene (acronimo di Musei, Esperienze, Territori: le Eccellenze del Piceno), un laboratorio integrato di promozione turistica che mira a valorizzare e potenziare la rete del Sistema Museale Piceno. Finanziato dalla Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e realizzato in collaborazione con Bim Tronto (Bacino Imbrifero Montano del Tronto) e la cooperativa sociale Opera, il nuovo percorso di turismo sociale è affidato a nove “Facce da Museo”, sei ragazze e tre ragazzi tra i 16 e i 25 anni protagonisti di azioni di fruizione museale innovativa per ipovedenti, non vedenti, diversamente abili e anziani.

«Si tratta di un’esperienza unica ed emozionale di turismo sostenibile ed esperienziale, una storia di resilienza rigenerativa che partendo dalle aree di fragilità diventa un esempio per tutti. Ma è anche una sfida doppia, non solo perché affida a giovani con disabilità il ruolo di guida museale e la gestione di laboratori artistici accessibili a tutti ma soprattutto perché si propone di far scoprire il territorio ai turisti disabili», aggiunge Paoletti.

Il nome Me-Te racchiude anche il vero scopo e obiettivo dell’iniziativa: l’incontro di realtà e soggettività diverse che entrano in contatto, la conoscenza e crescita reciproca attraverso la mediazione artistica. «Il progetto MeTe non è un “progetto per la disabilità” in cui i ragazzi con disabilità vengono di nuovo isolati, ma un progetto che promuove le abilità differenti», sottolinea Paoletti. «Coetanei con e senza disabilità possono insieme fare un’esperienza significativa e positiva ed arrivare ad accettarsi l’un altro, a prescindere dalle proprie “abilità” o “disabilità”. Il progetto MeTe si fonda sulla convinzione che la diversità non è, e non può essere considerata, come un elemento di discriminazione, ma occasione di incontro e arricchimento reciproco».

L’idea è di rendere accessibili 34 musei individuati tra le 61 strutture aderenti al Sistema provinciale, realtà di medio e piccole dimensioni che sono altrettanti presidi territoriali, partendo da quattro luoghi “pilota: il Museo dei Piceni di Montedinove, il Museo della sibilla di Montemonaco, il Museo del baco da seta di Colli del Tronto e il Museo delle Icone Sacre di Castignano.

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«Le cosiddette “Facce da Museo” sono giovani che partecipano ai nostri percorsi di mediazione artistica di teatro, circo, danza, musica e disegno e che questa volta hanno seguito una formazione specifica per diventare accompagnatori museali dopo essere stati introdotti direttamente in prima linea insieme ai nostri esperti», spiega Paoletti. «L’accessibilità creativa è stata studiata e progettata e resa possibile dagli esperti de La casa di Asterione, che da sempre coinvolge nei propri laboratori normodotati e giovani diversamente abili. Tutti potranno cogliere in questa esperienza un’ulteriore opportunità non solamente creativa e formativa ma anche professionale»

«Stiamo lavorando a un’idea originale e innovativa: poter “aprire” questi luoghi non solamente all’accessibilità strutturale ma anche e soprattutto a quella che abbraccia i contenuti, attraverso esperienze ludiche e creative», commenta Davide Cannella, coordinatore per la progettazione degli Atelier che verranno collocati nei quattro musei test del progetto.

Mentre Katiuscia Triberti, coordinatrice dei laboratori di formazione, che proseguiranno anche nei prossimi mesi, sottolinea: «La mediazione artistica risulta essere sempre una corsia preferenziale per i laboratori di inclusione ed integrazione ma mai come questa volta il risultato ottenuto è dovuto a un filo prezioso che unisce arte e bellezza. La vulnerabilità e la differenza di ognuno di noi trovano energia rigeneratrice anche per la stessa fruizione culturale e monumentale del territorio».

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Il progetto era stato ufficialmente presentato agli inizi di febbraio nell’ambito della Borsa Internazionale del Turismo di Milano, con il conduttore Rai Massimiliano Ossini come testimonial. In quell’occasione erano stati presentati anche gli altri prodotti del sistema integrato provinciale, dal sito tradotto in inglese, francese, tedesco e spagnolo all’App dedicata Mete Picene, disponibile per Android e iOS. Ora è tutto pronto per passare alla fase operativa. Con l’augurio che da tanto impegno e da tanta passione nasca un grande successo replicabile anche in altre realtà per aiutare il turismo italiano a risorgere.


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