Innovazione Sociale

In casa famiglia dopo il corso d’informatica: “Così ci siamo aperti al mondo”

di Alessandro Puglia

La fondazione STMicroelctronics, dopo aver sperimentato i suoi corsi gratuiti di informatica in scuole e carceri, ha portato i suoi laboratori in una parrocchia per accogliere gli ospiti della casa-famiglia Oasi della Divina Provvidenza di Pedara. Persone che vivevano ai margini della società e che ora padroneggiano il pacchetto Office e usano Facebook. Attraverso il pc alcuni di loro sono riusciti a recuperare i rapporti con i loro familiari

Promuovere condizioni di eguaglianza sociale attraverso l’utilizzo di un computer. E aprirsi al mondo. Nella casa famiglia Oasi della Divina Provvidenza di Pedara, alle pendici dell’Etna, Angelo, qui conosciuto da tutti come “Angioletto”, passa ormai le ore davanti al suo pc. Accanto a lui c’è Antonella che finalmente ha «trovato un modo per parlare con le sue amiche» e Corrado che insieme ad Angelo prepara una presentazione in PowerPoint per l’associazione Insieme.

Per tutti loro il computer fino a qualche mese fa era un grande sconosciuto, ma dopo aver frequentato il corso di alfabetizzazione informatica della STMicroelectronics Foundation con un laboratorio costruito per l’occasione nei locali di una parrocchia, ognuno di loro oggi è in grado di padroneggiare il proprio pc. Un utilizzo che ora come ripetono qui in casa famiglia «permette di aprirsi al mondo», e che ha consentito ad alcuni di loro di recuperare quei contatti con le famiglie di appartenenza che credevano di avere perduto.

«È accaduto un miracolo», chiosa Giuseppe Messina, 50 anni, che vive al piano di sopra di questa ampia struttura con la moglie e i suoi tre figli. «Recuperare le relazioni familiari per alcuni di loro che tanto avevano sofferto proprio per questo è stato salvifico», aggiunge Messina la cui testimonianza è racchiusa nell’ultimo annual report della Fondazione STMicroelectronics nata nel 2001 per una intuizione di Pasquale Pistorio, ex Ceo dell’omonima azienda tra le più importanti al mondo per la produzione di componenti elettronici a semiconduttori.

La STMicroelectronics ha proprio a Catania uno dei suoi stabilimenti più importanti «e per noi è stato sin da subito importante creare un legame con il territorio», spiega Francesco Litrico, 44 anni, coordinatore delle attività della fondazione ST in Sicilia. Il corso di alfabetizzazione informatica, chiamato ICB (Informatic Computer Basics), implementato dal 2003, viene proposto a titolo gratuito a chiunque ne abbia bisogno, senza vincoli di età o ovviamente di etnia. I tutor sono dipendenti volontari della ST per un corso che comprende 10 sessioni della durata di due ora ciascuna e per un totale di 10/15 partecipanti. «Ci attiviamo attraverso associazioni, fondazioni, enti, istituti penitenziari, scuole . Gli enti fanno la richiesta e dopo aver siglato un accordo installiamo nei loro luoghi i nostri laboratori. Nel caso della casa famiglia gestita da Giuseppe Messina, considerando anche le difficoltà logistiche di alcuni ospiti della struttura, abbiamo costruito il nostro laboratorio itinerante in una parrocchia», aggiunge Litrico.

La parrocchia Maria Immacolata della Medaglia Miracolosa, con il benestare e l’entusiasmo del parroco Salvatore Consoli, si è così trasformata in un laboratorio di informatica a tutti gli effetti: «portavamo per l’occasione dei pc portatili, 10 più quello del trainer e ad ogni sessione smontavamo tutto per poi rimontare il laboratorio alla sessione successiva» spiega il coordinatore della STMicroelectronics Foundation in Sicilia che oggi felicemente può affermare «ad almeno due di loro abbiamo cambiato il modo di vedere l’informatica».

Angelo, o meglio “Angioletto” è sicuramente uno tra quelli. Ma anche l’esperienza di Rossana Caruso, volontaria che affianca Giuseppe Messina in attività sociali sul territorio etneo, si annovera tra quelle. «Attraverso il corso della ST che ho frequentato in parrocchia insieme a questi ragazzi straordinari ho potuto insegnare ad altri nel mio comune di appartenenza, a Ragalna. Corso che purtroppo, dopo la prima lezione di presentazione, è stato interrotto a causa del Covid. Attraverso l’utilizzo impeccabile di Excel e PowerPoint oggi sto per cominciare una nuova esperienza lavorativa in una ditta edile. Il computer sarà il mio strumento di lavoro principale per mandare gli ordini, ma anche per presentare progetti», racconta Rossana che fino a poco tempo fa lavorava in un’agenzia viaggi, oggi in crisi come tutto il settore turistico.

I corsi offerti da STMicroectronics si sono dovuti interrompere purtroppo a causa del Covid, ma ad oggi l’azienda internazionale sta sviluppando altri sistemi su piattaforme e-learning con tablet e pc per le fasce più anziane e per agevolare la didattica a distanza. Durante il primo lockdown, a marzo, ST Foundation solo in Sicilia ha donato 160 personal computer ai Comuni di Lentini, Scordia, Cefalù e Trabia, che li hanno poi smistati a quegli alunni che un computer con relative connessioni non potevano permetterseli.

Nel mondo si stima che oltre 3,6 miliardi di persone non hanno accesso a Internet, dall’anno di nascita nel 2001 la ST Foundation opera in contesti geografici e sociali svantaggiati per colmare il Digital Divide attraverso la diffusione dell’informatica intesa come strumento per migliorare la qualità della propria vita.

un piccolo contributo da parte nostra, ma sono sicuro che, se un'iniziativa di questo tipo incontrasse una risposta positiva condivisa, potrebbe di certo mobilitare risorse umane e finanziarie sufficienti per invertire la tendenza e arrivare a colpire al cuore una parte significativa del sottosviluppo mondiale

Pasquale Pistorio, ex CEO di STMicroelectronics

Nota: le foto dei corsi in presenza sono state scattate tra il 2019 e 2020 prima dell'inizio della pandemia Covid-19


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