Mondo
11/9: Cameron, Politica Usa semplicistica e GB servile
Stati Uniti e Gran Bretagna hanno concepito la guerra al terrorismo ''in termini semplicistici e irrealistici'': così Cameron nel suo primo importante discorso di politica estera da quando, a dice
di Redazione
Stati Uniti e Gran Bretagna hanno concepito la guerra al terrorismo ”in termini semplicistici e irrealistici”: nel suo primo importante discorso di politica estera da quando, a dicembre, ha assunto la guida dei Tories, e non a caso pronunciato l’11 settembre, il leader dell’opposizione conservatrice britannica David Cameron ribadisce la sua presa di distanze dai ”neocon” americani, pur riaffermando che il suo Partito e’ un ”sostenitore appassionato” di un rapporto stretto tra Washington e Londra. Ma la relazione privilegiata non deve trasformare la Gran Bretagna in un alleato ”acritico e servile” degli Stati Uniti, da denunciato Cameron, in un chiaro riferimento alle accuse rivolte al premier laburista Tony Blair di essere ”il cagnolino” di George W. Bush. La politica estera americana e quella britannica hanno perso ”umilta’ e pazienza”, ha sostenuto il 39enne leader dei Tories nella conferenza annuale organizzata da Jp Morgan al British American Project, ”infiammando”, seppure inintenzionalmente, l’antiamericanismo. ”Non e’ ruolo facile da giocare” quello di alleato di Washington, ha sottolineato Cameron, ricordando il rapporto tra Winston Churchill e Franklyn Delano Roosevetl, tra Margaret Thatcher e Ronald Reagan e tra John Major e George Bush senior, ”ma questi tre primi ministri l’hanno giocato con successo e abilita’. Mi preoccupa che di recente abbiamo perso quest’arte?. ”Temo che se continueremo come adesso – ha concluso il leader dei Tories, che ama definirsi un conservatore liberale per segnalare il suo distacco dai neoconservatori – potremmo combinare il massimo dell’esposizione con il minimo della vera influenza sulle decisioni. Prima riscopriremo l’equilibrio giusto, meglio sara’ per la Gran Bretagna e la nostra alleanza. Questo non significa essere antiamericani, questo e’ quello che l’America vuole”.
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