Il sistema delle farmacie italiane è piuttosto capillare: negli 8mila circa comuni del Belpaese esiste almeno una farmacia. Nel 2010 il rapporto tra farmacia e numero degli abitanti si colloca al di sotto di una ogni 4mila abitanti (per l’esattezza 3.374). La loro distribuzione non è uniforme. Le 17.796 esistenti (16.246 private) servono un bacino di utenti che varia anche in relazione alle caratteristiche dei territori. Così non deve stupire che in Valle d’Aosta le 42 farmacie si riferiscano ciascuna a 2.500 abitanti circa: la conformazione montuosa ha suggerito di derogare rispetto ai criteri fissati dalla legge del 1991 (che prevede una farmacia ogni 4mila abitanti nei comuni con più di 12.500 abitanti e una ogni 5mila se sono meno). E lo stesso è avvenuto in Molise, in Calabria e Basilicata (nei comuni piccolissimi o nelle frazioni sono aperti armadi farmaceutici gestiti, di norma, dalla farmacia più vicina). Nel primo trimestre 2010, le oltre 17mila farmacie hanno “lavorato” 148 milioni di ricette, distribuendo oltre 270 milioni di confezioni. La spesa farmaceutica convenzionata con il Ssn, nel primo trimestre 2010 ha fatto registrare una diminuzione dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2009. Il calo di spesa è particolarmente evidente in Calabria (-11,5%), in Molise (-8,9%), in Abruzzo (-5,7%), in Liguria (-5,2%), Marche (-4,7%) e Basilicata (-4,3%).
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