Mondo

2011, un anno da record

Lo dice il rapporto dell'Alto Commissariato Onu

di Redazione

Quasi 11mila domande di asilo tra gennaio e giugno 2011. Con un incremento del 102% rispetto allo stesso periodo del 2010. Sono alcuni dei dati sull’Italia che emergono dal rapporto dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati pubblicato oggi (in allegato in inglese).

Un anno, il 2011, record per i profughi. Secondo le stime dell’Unhcr con le 420mila domande attese nel secondo semestre si potrebbe arrivare al numero più alto da otto anni a questa parte. In tutto nel primo semestre sono state presentate 198.300 richieste d’asilo, quasi 30mila in più rispetto all’anno precedente.

I motivi dell’aumento sono da ricercare, secondo l’Alto Commissariato nelle crisi in Africa, sia nelle crisi scoppiate nel Maghreb e nel Corno d’Africa. Il rapporto evidenzia infatti un incremento nelle domande di asilo provenienti da cittadini di Tunisia, Costa d’Avorio e Libia (rispettivamente 4.600, 3.300 e 2.000) ma complessivamente l’impatto di questi eventi sulle domande di asilo e’ stato limitato. Considerati in blocco i 44 paesi interessati dalla raccolta dati, i principali paesi di origine dei richiedenti asilo rimangono stabili rispetto agli anni precedenti: Afghanistan (15.300 domande), Cina (11.700), Serbia [e Kosovo] (10.300), Iraq (10.100) e Iran (7.600).

«A livello continentale – informa l’Unchr – l’Europa ha registrato il numero più alto di domande di asilo pari al 73% di tutte le quelle presentate nei paesi industrializzati. Solo in Australia si è registrato un declino – 5.100 domande rispetto alle 6.300 dell’anno precedente. A livello di singoli paesi, gli Stati Uniti hanno ricevuto più domande di qualsiasi altro paese industrializzato (36.400), seguiti da Francia (26.100), Germania (20.100), Svezia (12.600) e Regno Unito (12.200). La regione nordica e’ stata la sola a registrare un calo delle domande in Europa».

Le domande sono più che raddoppiate in Asia Nord-orientale – con 1.300 domande presentate in Giappone e Corea del Sud rispetto alle 600 della prima metà del 2010. Il rapporto non fornisce informazioni su quante domande di asilo si siano poi effettivamente tradotte in concessione di protezione internazionale, né tantomeno i risultati possono rappresentare un indicatore dei movimenti migratori.

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