Non profit

5 per mille. Chiti: non mi do per vinto

di Redazione

Aprenderla dalla parte del Meeting, sono sempre buone notizie, per la legge di stabilizzazione del 5 per mille. Lo scorso 25 agosto, a Meeting aperto da poco, ne hanno parlato come se si trattasse di cosa già fatta sia il ministro del Welfare Maurizio Sacconi che il vicepresidente del Senato, il piddino Vannino Chiti. Di certo ne avran parlato, e sempre negli stessi termini, i principali esponenti dell’Intergruppo per la Sussidiarietà – Intergruppo che vede lo stesso Chiti tra i suoi principali esponenti ? il 26 agosto (troppo tardi per darne conto su questo numero di Vita), quando terranno il loro consueto appuntamento, sempre al Meeting. Tutto bene, dunque? Nient’affatto. Se, infatti, il ministro Sacconi si è limitato ad esprimersi a favore di una “stabilizzazione” del 5 per mille, insistendo però sulla necessità di «individuare al meglio la platea dei beneficiari» e di «affinare i meccanismi di erogazione», è stato il vicepresidente Chiti (cofirmatario al Senato della proposta di legge con il pidiellino Maurizio Gasparri, mentre alla Camera il 5 per mille vede le prime firme di Lupi e Sposetti) a mettere i piedi nel piatto, parlandone con Vita. «La sede legislativa, in commissione Bilancio, è già stata assegnata e potremmo approvare la legge rapidamente, anche a settembre, per passarla alla Camera ed evitare le secche della sessione di bilancio, che la farebbero slittare di un anno. Il problema è che manca il parere del governo, che deve indicare le risorse. Noi siamo pronti, ma Tremonti lo è?». Ettore Colombo

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