Non profit

5 per mille: saranno escluse le Università?

Secondo quanto affremerebbe un documento redatto dall'Agenzia per le Onlus, dall'anno prossimo potrebbero essere esclusi Atenei e centri di ricerca

di Redazione

Dopo i comuni, ora tocca agli enti della ricerca scientifica e dell’università. Se nella prima edizione del 5 per mille (dichiarazioni dei redditi del 2006) le categorie ammesse erano 4 (onlus, enti di ricerca scientifica, ricerca sanitaria e servizi sociali dei comuni), la Finanziaria del 2006 aveva infatti escluso i comuni.

Come se questo non bastasse l’Agenzia per le Onlus ha preparato in questi giorni un documento riservato (intercettato dal quotidiano “Italia Oggi”) per i ministeri dell’economia e a quello della solidarietà sociale, in cui propone una serie di modifiche alla norma tra cui l’esclusione di un’altra categoria dall’elenco dei beneficiari: quella delle Università e degli enti di ricerca.

Si parla di 439 enti, tanti sono quelli che hanno beneficiato del 5 per mille nel 2006, e di 549 nel 2007. La maggior parte dei quali dedicati all ricerca sul cancro. Parliamo di un milione 620mila italiani sommando le preferenze incassate solo dalle prime dieci realtà di cui il capofila è Airc (da sola 931mila preferenze).

Perché questa scelta? Luca Antonini, consigliere dell’Agenzia per le onlus e nel 2005 ideatore del maccanismo quando via XX Settembre c’era Giulio Tremonti, risponde così a Italia Oggi: “Perché la torta è piccola. Non si sa se verrà confermato il tetto dei 250 milioni di euro da spartire (…), e quindi è meglio concentrare le risorse sul walfare, creando una concorrenza tra settori omogenei”, e aggiunge “l?importante è che non se ne avvantaggino troppo le associazioni più ricche, che hanno più possibilità di farsi pubblicità. Bisogna anche guardare alle tante piccole realtà intorno a noi.”

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