Non profit

5mila valute in 50 Paesi: la ricchezza diventa più democratica

A Lione il summit mondiale delle monete alternative

di Redazione

Ma perché non prendiamo una macchina che fa i soldi? Spesso i bambini cercano di aggirare così il “no” all’acquisto dell’ennesimo giocattolo «perché la mamma non ha più soldi». Un sogno, quello di produrre moneta illimitata, che per le regole dell’economia canonica rimane un sogno. Ma per fortuna esiste un’economia alternativa, solidale e di comunità, in cui a volte i sogni si avverano. Sono tra i 4mila e i 5mila i sistemi di scambio locali basati su valute specifiche che si sono sviluppati in almeno 50 Paesi a partire dagli anni 80. I modelli di funzionamento variano (si va dalle banconote reali alle transazioni solo online, dai baratti alle monete simili a quelle ufficiali, con tanto di appoggio bancario), ma lo scopo è lo stesso: creare valore a prescindere dai soldi tradizionali e dalle loro logiche mercantili, migliorare l’accesso alla “ricchezza”, rendere più democratici beni e servizi. La materia è talmente seria che se ne parlerà in un convegno internazionale in programma a Lione dal 16 al 18 febbraio (www.veblen-institute.org), e in rete si moltiplicano i gruppi di sostegno e discussione (info su www.monetacomplementare.org, dove si trova anche un database completo e aggiornato). Ecco una selezione dei casi più riusciti.

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