Formazione
Genova G8: Scajola, ordinai di sparare se sfondavano
Il ministro: ''Durante il G8, la notte in cui c'é stato il morto, ho dovuto dare l'ordine di sparare se avessero sfondato la zona rossa. A Genova, si giocava una partita seria"
di Paul Ricard
”Durante il G8, la notte in cui c’é stato il morto, ho dovuto dare l’ordine di sparare se avessero sfondato la zona rossa. A Genova, in quei giorni si giocava una partita seria, lo hanno capito tutti dopo l’11 settembre”. A rivelare il particolare e’ il ministro dell’Interno Claudio Scajola, che conversando con i giornalisti di ritorno dal vertice europeo di Santiago de Compostela, torna a parlare del clima di tensione e dell’allarme che hanno accompagnato di giorni ‘caldi’ del G8. Una tensione altissima, alimentata da segnali e informative arrivate dall’intelligence di tutto il mondo e che dopo l’11 settembre si sono rivelati fondati. ”A Genova -ricorda Scajola- c’erano Bush e tutti i capi di Stato stranieri, ma anche 36mila persone… ricordiamo le polemiche sulle posizioni antimissili a Genova. Mubarak ci aveva messo sull’avviso. Poi c’é stato l’attentato alle Torri Gemelle. Presto, forse, sapremo -conclude il ministro dell’Interno- quali disposizioni qualcuno aveva avuto…”
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