L’Unione europea e la lotta al doping.
Il doping non riguarda solo i grandi nomi di atletica, ciclismo o nuoto, ma anche, secondo il Gruppo europeo di etica delle scienze e delle nuove tecnologie, milioni di europei giovani o meno. Ora è stata anche istituita un’Agenzia internazionale. Nel suo parere il Gruppo europeo di etica ha messo l’accento sulla protezione della salute degli sportivi in genere e in particolare dei bambini. Praticano sport circa 125 milioni di europei, l’importanza attribuita alla pratica dello sport varia molto da un Paese all’altro: se più dell’80 per cento dei finlandesi adulti pratica in qualche modo uno sport, la percentuale in Italia scende al 25 per cento. Per proteggere la salute degli sportivi dai pericoli del doping, esistono già leggi speciali nazionali in nove Paesi Ue: Belgio, Danimarca, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Austria, Portogallo e Svezia. Il gruppo etico raccomanda l’adozione di una direttiva sulla protezione dei bambini e degli adolescenti nello sport, con una legge che proteggerebbe i giovani un po’ come fanno le regolamentazioni sul lavoro minorile, evitando che vengano manipolati da allenatori, club o sponsor poco scrupolosi. Per i professionisti viene suggerito di introdurre disposizioni specifiche nella regolamentazione Ue destinata a proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori. Inoltre secondo questi esperti occorrerebbe creare un gabinetto europeo di riferimento che coordini una rete di laboratori riconosciuti, in collegamento con l’Agenzia europea per la valutazione dei farmaci.
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