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Papa Francesco: Madre Teresa patrona del volontariato

Il Papa le riconosce “il merito di aver sferzato i potenti colpevoli di crimini verso i poveri”. Per questo indica “Madre Teresa patrona del volontariato”.

di Redazione

Il Papa, che oggi ha solennemente canonizzato la piccola suora di Calcutta, le riconosce “il merito di aver sferzato i potenti colpevoli di crimini verso i poveri”. Per questo indica: “Madre Teresa patrona del volontariato. Dovunque ci sia una mano tesa in cerca di aiuto, lì deve esserci la Chiesa”. Ci ha “insegnato a servire gli ultimi senza aspettarsi un grazie”. “Penso che, forse, avremmo alcune difficoltà nel chiamarla “Santa Teresa”. La sua santità è così vicina a noi, così tenera e feconda, che spontaneamente continueremo a chiamarla “Madre Teresa”, afferma a braccio il Papa che ha fatto della misericordia il programma del pontificato. Madre Teresa di Calcutta «ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini della povertà creata da loro stessi». Infatti «in tutta la sua esistenza – ha ricordato – è stata generosa dispensatrice della misericordia divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso l'accoglienza e la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata.

"Non esiste alternativa alla carità", ha detto il pontefice sul sagrato della Basilica vaticana, davanti a oltre 120mila persone, tra cui 13 capi di Stato e di governo, che hanno assistito alla cerimonia per la canonizzazione in una piazza blindata. "Quanti si pongono al servizio dei fratelli, benché non lo sappiano, sono coloro che amano Dio". Madre Teresa "si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della Terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini, dinanzi ai crimini, della povertà creata da loro stessi. La misericordia è stata per lei il 'sale' che dava sapore a ogni sua opera, e la 'luce' che rischiarava le tenebre di quanti non avevano più neppure lacrime per piangere la loro povertà e la loro sofferenza". "Questa instancabile operatrice di misericordia ci aiuti a capire sempre più che l'unico nostro criterio di azione è l'amore gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione" – ha aggiunto Bergolgio – , che porta "speranza a umanità sfiduciata".

Le Missionarie della Carità – attive e contemplative – erano 3.842 al momento della morte della futura santa, impegnate in 594 Case in 120 nazioni; 10 anni dopo la morte (2007) erano 4.823, in 757 Case sparse in 134 Paesi; nel 2010 erano 5.029 per 766 Case e 137 Paesi; nel 2015 erano 5.150 in 758 Case, per 139 nazioni.

I Fratelli attivi erano 363 nel 1997, in 68 Case per 19 nazioni; nel 2007 erano 367 in 68 case per 21 nazioni; nel 2010 erano 377, Case e nazioni immutate, mentre nel 2015 erano 391 in 69 Case. I contemplativi sono saliti dai 14 dal 2007 ai 44 del 2010, così come sono aumentati i Missionari della Carità: erano 13 alla morte di Madre Teresa, sono saliti a 35 nel 2015. Di seguito il testo completo del postulatore.


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