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Alan Kurdi ancora ferma in mare con 8 minori, Sea-Eye: “Nuovo governo continua la politica di Salvini”

Da sabato scorso la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye è ferma al confine con le acque territoriali maltesi dopo aver soccorso 13 migranti tra cui otto minori. Tensione a bordo con naufraghi che minacciano di suicidarsi o gettarsi in mare. "Il nuovo governo evidentemente mantiene una debita distanza contro i salvataggi in mare della società civile", scrive Sea Eye

di Alessandro Puglia

È da ormai una settimana che la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye è ferma al confine con le acque territoriali maltesi con 13 persone a bordo tra cui otto minori esausti di rimanere in balia delle onde. Una situazione che peggiora di giorno in giorno come ha reso noto l’equipaggio che monitora incessantemente i ponti della nave dopo che alcuni dei migranti hanno detto di volersi togliere la vita.

https://twitter.com/seaeyeorg/status/1169935597261271040

Il soccorso da parte della Alan Kurdi, la nave che porta il nome del piccolo siriano morto tre anni fa nella spiaggia di Bodrum in Turchia, è avvenuto sabato mattina nella zona Sar Maltese. Da quel momento è partita la richiesta da parte della Ong di un porto sicuro dove poter sbarcare i naufraghi.

«L’Italia ha un nuovo governo. Quindi abbiamo chiesto alle autorità italiane se il così chiamato Decreto Salvini fosse ancora valido. Ci hanno risposto che è ancora valido, evidentemente il nuovo governo mantiene una debita distanza contro i salvataggi in mare della società civile» scrive Sea Eye che riguardo al comportamento del governo maltese aggiunge: «Per cinque giorni Malta ha rifiutato di prendersi la responsabilità dei coordinamenti dei soccorso pur non negando che il soccorso è avvenuto nella zona Sar maltese, abbiamo deciso di sporgere denuncia per quanto accaduto», continua la Ong.

A intervenire sulla Alan Kurdi è stata la segretaria di Radicali Italiani, Silvja Manzi: «Il cambio di esecutivo non sembra aver cambiato in nulla la situazione dei naufraghi raccolti dalla Alan Kurdi, cui continua a essere impedito sia lo sbarco a Malta, sia quello in Italia. Non sappiamo se la situazione si sbloccherà nelle prossime ore o, come in molti casi precedenti, proseguirà ancora per diversi giorni, portando i naufraghi e il personale dell’Alan Kurdi allo stremo. Da questa vicenda emergono con chiarezza due fatti, entrambi molto preoccupanti. Il primo è che finché rimarranno in vigore i decreti sicurezza, che consentono di imporre un divieto inumano e incostituzionale all’ingresso nelle acque territoriali alle navi delle ONG, questo divieto continuerà a essere imposto, anche senza Salvini al Viminale. La seconda è che la retorica populista, che proprio su migranti e richiedenti asilo ha trovato nei precedenti 14 mesi le espressioni più disgustose, continua a condizionare pesantemente anche questo esecutivo. Almeno per ora. Speriamo in una rapida inversione di rotta», ha dichiarato in una nota la segretaria di Radicali Italiani.

Foto: Nick Jaussi/Sea Eye

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