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“C’è sempre una chiave” per uscire dal buio

È intitolato ad Antonella Diacono, una tredicenne che tre anni fa ha posto fine alla sua vita con un gesto disperato, il concorso letterario per racconti inediti che l'associazione fondata da suoi genitori in suo ricordo lancia in collaborazione con fondazione Casillo. Il libro che sarà pubblicato vuole essere uno strumento di riflessione in aiuto agli adolescenti

di Redazione

Antonella amava le storie, i libri, la musica, il teatro, gli insetti, i musei, le serie televisive, il silenzio e il mare, come illustrano bene i versi da lei scritti:
Mare, blu intenso,
pieno di onde spumeggianti.
Mare in burrasca se c’è tempesta.
Mare liscio come l’olio.
Mare pieno di vita, e colori.
Io sono come il mare.

Antonella Diacono, una mattina di novembre di 3 anni fa, a soli 13 anni, ha scelto di smettere di vivere. È morta per bullismo o cyberbullismo? «La risposta breve è no. Molto probabilmente era depressa. Sicuramente era disperata» questo si legge nel sito dell’associazione che i suoi genitori Domenico e Angela hanno scelto di intitolare a lei, non con il suo nome, ma con il suo soprannome: AntoPaninaBella. La loro missione quotidiana oggi è quella di andare nelle scuole e parlare con i ragazzi: del dolore, dell'ascolto, dello scherno, della paura e soprattutto della vita. Per ricordare la bellezza e la ricchezza di Antonella e per raccogliere tutti i lamenti più silenziosi, per tentare di trasformarli e perché la diversità inizi ad essere considerata un valore, una risorsa

La rendeva felice sognare ad occhi aperti. Ciò che apprezzava di più nei suoi amici era il sorriso. E ciò che le rendeva triste era l’ignoranza. Antonella amava scrivere, affidare i suoi pensieri alla carta. Molti sono nel libro “Io sono come il mare” in cui si legge: “Gli insulti detti a bassa voce con la compagna di classe, tra i banchi di lavoro o gridati al mondo, si incidono sulla pelle e non vanno più via, se non con comprensione e tenerezza. Pensate che ci sia qualcuno per tutti da qualche parte? Ebbene allora provate voi a fare il primo passo”.

Ora in collaborazione con la Fondazione Vincenzo Casillo, con il supporto di WIP Edizioni e il contributo di Sandra Vetturi e Patrizia Sollecito, l'associazione ha lanciato la Prima Edizione del Premio Letterario Nazionale Paninabella intitolato "C'è sempre una chiave", dedicato alla memoria di Antonella che amava affidare alla parola scritta le sue emozioni.
Al Premio possono partecipare aspiranti scrittori italiani e stranieri dai 16 anni in su. Si partecipa con un solo racconto inedito, che dovrà riportare come incipit o incorporare all’interno del testo una o più frasi tratte dagli scritti di Antonella (indicate espressamente nel bando qui). A partire da queste frasi gli autori sono chiamati a raccontare in che modo esista una via di uscita, come nei momenti più bui, pur di fronte allo sconforto più assoluto, si possa trovare qualcosa a cui aggrapparsi, una ragione per continuare a vivere.
I racconti dovranno essere calibrati per essere letti anche da ragazzi della fascia di età 11-14 anni.

Una giuria di esperti selezionerà 10 racconti che andranno a comporre un libro, pubblicato a spese dell’organizzazione da WIP Edizioni, i cui proventi di vendita saranno donati all’associazione Anto Paninabella OdV.
A ciascuno degli autori vincitori saranno assegnate 5 copie della pubblicazione. L’antologia realizzata sarà uno strumento di riflessione per i ragazzi e nelle intenzioni dei promotori potrà essere diffusa nelle scuole secondarie di primo grado.
Il racconto che la giuria riterrà più idoneo allo scopo sarà oggetto di una trasposizione teatrale, a cura della organizzazione.


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