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Dai soccorsi ai migranti agli ospedali italiani, ecco chi sono i medici delle Ong

A pubblicare le testimonianze di medici, infermieri e volontari in prima linea contro il Coronavirus in Italia e in Spagna è la Ong spagnola Open Arms: “Andiamo dovunque c’è da salvare vite umane”

di Alessandro Puglia

Un diario di bordo che questa volta non è stato scritto tra le onde del mare davanti a gommoni strapieni di uomini donne e bambini che chiedono aiuto o davanti a braccia tese che cercano disperatamente di essere afferrate. Ma nelle corsie d’emergenza degli ospedali italiani e spagnoli dove si lotta incessantemente contro il Coronavirus.

A pubblicarlo è l’Ong spagnola Open Arms che ci aggiorna dello stato dei loro medici volontari che hanno ascoltato l’appello lanciato dai vari governi europei come quello Italiano per rispondere al continuo bisogno di medici e operatori sanitari pronti ad andare in trincea.

Un diario di bordo scritto a più mani con le storie dei protagonisti che oggi hanno lasciato le onde per affrontare una nuova emergenza. Da Filippo che ha partecipato a diverse missioni con l’imbarcazione a vela Astral nel mar Egeo ed è ora a lavoro in un pronto soccorso della provincia di Bergamo, a Isabel e Ines ora entrambe a Madrid come infermiere e che, sempre insieme, avevano preso parte alla missione 68 di Opern Arms. O Paola che ha fatto parte della missione 72 ed è ora medico a Milano in un reparto di terapia intensiva. E Ilaria, 32 anni di Potenza, membro dell’equipaggio di ricerca e soccorso in mare nella missione 64 e ora in prima linea come medico d’emergenza contro il Covid-19 a Bergamo.

Storie come quella di Iñas, medico nella missione numero 65, che si è preso cura di 163 naufraghi durante 21 giorni in mare e lavora oggi come medico per le emergenze respiratorie a Barcellona.

A salvare vite umane, ci sono anche loro, i soccorritori delle navi delle Ong che salvano i migranti nel Mediterraneo.


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