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Neets, il progetto rivolto ai giovani che non studiano e non lavorano

Italia maglia nera in Ue per i Neet, giovani tra i 15 e i 29 anni. La Fondazione ha avviato a Milano un progetto sperimentale nel quartiere Barona e fra gli ospiti del centro di accoglienza Faro in Città. Vita.it intervista Lara Sgobba, responsabile dell’iniziativa

di Anna Spena

Italia maglia nera in Ue per i Neet, giovani tra i 15 e i 29 anni. Nonostante il calo, sono scesi a 2,2 milioni nel 2016, con un'incidenza che passa al 24,3% dal 25,7% dell'anno prima, si tratta però ancora della quota “più elevata tra i paesi dell'Unione” europea, dove la media si ferma al 14,2%.
Così la Fondazione l’Albero della Vita lo scorso 16 aprile ha avvisato il progetto NEEDS4NEETS e sostenuto anche da Bank of America Merrill Lynch, per prevenire e ridurre il numero dei NEET nel quartiere Barona, e fra gli ospiti del centro di accoglienza Faro in Città, a Milano. Vita.it intervista Lara Sgobbi, responsabile del progetto: «NEEDS4NEETS è un ciclo di 10 appuntamenti tematici dedicati ciascuno a un settore formativo e professionale per mostrare a 50 ragazzi, di età compresa tra gli 11 e i 24 anni, l’esempio di giovani adulti che hanno concluso il loro percorso scolastico e avviato un’attività lavorativa. Ad ogni incontro seguirà sempre la visitada parte dei ragazzi di luoghi di formazione: scuole tecniche, centri di formazione professionali, facoltà universitarie per conoscere le reali opportunità formative, per coltivare interessi e passioni».

Quando è nato il progetto della fondazione?E Che tipo di sostegno avete ricevuto da Bank of America Merrill Lynch?
Il progetto è stato pensato e scritto nella primavera dello scorso anno; svariati sono stati i contatti della Fondazione con Bank of America (sia la sede Italiana che la sede UK) per calibrare al meglio i contenuti del progetto. A seguire vi è stata la sessione di valutazione del contributo per arrivare ad ottobre dello scorso anno all’approvazione definitiva del progetto, per l’ammontare di 50 mila dollari.

Vi siete focalizzati sul quartiere Barona e su gli ospiti del centro di accoglienza Faro in città. Quanti sono i beneficiari totali del progetto?
Il progetto ha l’obiettivo di intercettare almeno 50 NEET del quartiere Barona e dieci ospiti del progetto Faro in Città. In realtà le azioni del progetto, soprattutto quelle di sensibilizzazione e promozione ci porteranno a far conoscere il progetto ad un numero certamente maggiore di beneficiari.Soprattutto per Faro in città riusciremo a lavorare con almeno il doppio delle persone previste

Come avete selezionato i vari temi? Praticamente in cosa consistono gli incontri?
Il progetto è costruito su due asset diversi.La prima parte di attività mira a far incontrare e conoscere ai ragazzi NEET (o a rischio di diventarlo) esperienze di successo; sono previsti quindi workshop con giovani “pupils” che possano raccontare la loro esperienza di successo, incontri con formatori e orientatori che possano introdurre alle diverse possibilità formative nonché visite guidate a scuole professionali, istituti e università. Infine verranno anche realizzati incontri con professionisti di diversi settori che possano raccontare dal vivo come inserirsi nel mondo del lavoro, quale formazione è necessaria e quali competenze è necessario avere o sviluppare. Ad oggi sono stati realizzati incontri inerenti al mondo della comunicazione e delle tecnologie e relativi al mondo beauty e wellness, sonoin corso incontri relativi al mondo della cucina e della ristorazione e dello sport.Verranno realizzati tra l’estate e l’autunno incontri relativi al mondo delle arti e delle professioni manualiQuesta vasta gamma di offerta per cercare di offrire ai beneficiari del progetto una panoramica quanto più possibile vasta e completa di cosa il mondo del lavoro e dell’offerta formativa possa offrire. La seconda parte delle attività invece è più spiccatamente orientata a offrire effettive possibilità di inserimento nel mondo del lavoro attraversoredazione di CV;facilitazione nell’accesso a colloqui di selezionee proposta di tirocini lavorativi e/o borse lavoro

C’è la possibilità che per qualcuno dei ragazzi dopo venga attivato qualche tirocinio di collaborazione?
È assolutamente uno degli obiettivi del progetto; ad oggi stiamo gettando le basi per realizzare percorsi di questo tipo. Già per alcuni beneficiari si sono aperte delle strade per effettuare dei colloqui per una posizione lavorativa e/o un tirocinio; ci avvaliamo per raggiungere questi obiettivi dell’ausilio di una consulente esterna, assistente sociale esperta nel mondo dell’inserimento lavorativo.