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Sanità & Ricerca

Gli sclerotici caduti sulla terra

di Noria Nalli

Perdonatemi amici sclerotici! Lo spazio e le condizioni per la vita umana in assenza di gravità mi affascinano. Ne avevo parlato anche all’uscita del film Gravity. Le immagini e le notizie sul rientro sulla terra di Samantha Cristoforetti mi hanno fatto nascere un turbinio di pensieri. Quando è tornata, Samantha non riusciva a reggersi bene in piedi e l’hanno fatta subito accomodare su una sedia a rotelle. Ecco è al comparire dell’immagine di questo ausilio che sono iniziate le mie riflessioni. In assenza di gravità il corpo fluttua leggero, senza alcun impedimento. Sulla terra invece,  gli astronauti sentono il loro corpo pesantissimo, non hanno più equilibrio, non riescono ad afferare bene gli oggetti. Hanno problemi nel parlare e alla vista. Per inserirsi di nuovo nel consesso umano dovranno fare un periodo di riabilitazione. Insomma hanno i problemi che normalmente ha uno sclerotico soggetto a delle poussee. Devo confessare che a questo punto, mi è balenato un folle pensiero,  che fa concorrenza alla teoria delle scie chimiche. La sclerosi è un morbo che viene dallo spazio. Noi sclerotici siamo i discendenti di quegli abitanti del pianeta Sm, che mal si sono adattati sulla terra. Ecco l’ho detto! Chissà se qualcuno mi candiderà al Nobel per le mie intuizioni!

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