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Fondazioni bancarie: tutti i numeri del boom

Ecco i dati salienti dell’annuale Rapporto sulle Fondazioni relativo all’esercizio 2005

di Redazione

Al 31 dicembre 2005 il patrimonio contabile complessivo delle Fondazioni di origine bancaria ammonta a 45,8 miliardi di euro , ed è pari all?88,3% del totale di bilancio, che assomma a 51,9 miliardi di euro. Esso cresce del 10,6% rispetto all?anno precedente ed è suddiviso fra realtà molto diverse per dimensioni, oltre che per operatività territoriale. Per metà si concentra nelle prime cinque Fondazioni: Fondazione Cariplo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.

Le Fondazioni hanno proceduto a differenziare ulteriormente l?investimento dei loro patrimoni: la quota del totale attivo (51,9 miliardi di euro) investito nelle partecipazioni bancarie scende dal 29% al 25,6%, pari a 13,3 miliardi di euro. Le altre attività fruttifere investite in strumenti finanziari diversi dalle partecipazioni bancarie, rappresentano il 70,3%, pari a 36,5 miliardi di euro; mentre gli investimenti in attività immobiliari sono poco più dell?1% dell?attivo. A fine settembre 2006 su 88 Fondazioni 17 non hanno più partecipazioni dirette nella conferitaria (erano 15 a settembre 2005); 56 ne detengono una quota minoritaria; le altre 15 hanno più del 50% (nel rispetto della normativa, in quanto dotate di un patrimonio netto inferiore ai 200 milioni di euro al 31-12-2002 o con sede in regioni a statuto speciale) e, nel loro complesso, rappresentano il 4,5% del totale dei patrimoni delle Fondazioni.

Nel 2005 il totale dei proventi ordinari delle Fondazioni ammonta a 2.767,8 milioni di euro, segnando un aumento dell?35% rispetto ai 2.053,5 del 2004. Si rileva una crescita generalizzata di tutte le tipologie di proventi: quelli derivanti dagli investimenti in obbligazioni, gestioni patrimoniali e fondi comuni di investimento passano da 1.116 a 1.605 milioni di euro (+44 rispetto al 2004), mentre i dividendi da partecipazioni bancarie salgono da 926 a 1.152 milioni di euro (+24% rispetto al 2004)

Anche i proventi straordinari sono in crescita, passando dai 182 milioni di euro del 2004 ai 274 milioni di euro del 2005 (in parte derivanti da plusvalenze su cessioni di partecipazioni nelle banche), mentre i costi straordinari sono di 20 milioni di euro. I proventi totali (generati dalla somma dei proventi ordinari e straordinari) risultano pari a 3.041,8 milioni di euro (2.235,5 nel 2004). L?incidenza dei costi di funzionamento rispetto ai proventi totali è scesa dal 6,5% del 2004 al 5,7% del 2005.

La redditività netta media del patrimonio complessivo delle Fondazioni passa dal 5% al 6,3%; in particolare le partecipazioni bancarie fanno registrare un tasso medio di rendimento in sensibile aumento, dal 6,9% del 2004 all?8,5% del 2005, così come gli investimenti in strumenti finanziari, che danno una redditività del 5,0% contro il 3,7% nel 2004.

L?avanzo di gestione sui proventi totali è stato del 90,1%, pari a 2.721 milioni di euro, con un incremento del 35% sui 2.015 milioni del 2004. Il 31,5% dell?avanzo di gestione, pari a 858 milioni di euro, è stato accantonato a riserve patrimoniali (Riserva obbligatoria + Riserva per l?integrità del patrimonio); il resto, pari nel 2005 a 1.863 milioni di euro (1.346 nel 2004), è stato destinato all’attività istituzionale; nell?ambito dell?attività istituzionale 1.374 milioni di euro sono già stati deliberati nel 2005 (di cui 1.300,2 milioni di euro per interventi erogativi e 73,8 milioni di euro per i fondi speciali per il volontariato in base alla Legge 266/91), mentre il rimanente è andato a stanziamenti per i fondi a sostegno dell?attività erogativa futura.

Rispetto al 2004 l?importo complessivo erogato è cresciuto del 7,8%, da 1.274,9 a 1.374 milioni di euro nel 2005. Esso comprende anche le risorse destinate a progetti realizzati direttamente dalle Fondazioni, che rappresentano complessivamente il 7,9% del totale, nonché le risorse destinate all?attività di proprie imprese strumentali, appositamente costituite per l?intervento in specifici settori (6,2% del totale erogato). Il numero delle iniziative finanziate ha superato quota 25 mila, in crescita di circa il 10% sull?anno precedente (25.397 nel 2005 contro 23.116 nel 2004; +9,9%), mentre il valore medio per iniziativa è rimasto stabile intorno ai 54 mila euro. Il numero medio di progetti per ogni Fondazione è passato dai 263 del 2004 ai 288 del 2005.

Fra i 20 ?settori ammessi? dalla legge , 7 sono quelli su cui si concentra la maggior parte delle erogazioni delle Fondazioni. In base alla quantità di risorse ricevute, al primo posto si conferma il settore Arte, attività e beni culturali, con una quota del 30,6% (era il 32,2% nel 2004). Segue Volontariato, filantropia e beneficenza, in progresso rispetto all?anno precedente ricevendo il 15,6% degli importi erogati (13,2% nel 2004). Quindi si posiziona l?Assistenza sociale con l?11,6% (era il 10,7% nel 2004) e subito dopo Educazione, istruzione e formazione con l?11,5% (11,8% nel 2004). Al quinto posto c?è la Ricerca, a cui va il 10,4% delle risorse (10,3% nel 2004); al sesto Salute pubblica, che sul totale erogato incide per l?8,8% (11,5% nel 2004). Mantiene la sua collocazione al settimo posto in graduatoria lo Sviluppo locale, con una quota del 6,9% delle risorse erogate (6,2% nel 2004). Con uno stacco notevole rispetto a quelli sin qui esaminati, seguono gli altri settori, che complessivamente non raggiungono il 5% del totale erogato. Tra essi si segnalano Sport e ricreazione con l?1,9%; Protezione e qualità ambientale, di poco superiore all?1%; Famiglia e valori connessi, Diritti civili, Religione e sviluppo spirituale, Prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica, a cui vanno complessivamente poco meno di 16 milioni di euro per un totale di 300 interventi.

Per quanto riguarda la scelta dei settori di intervento, le politiche di erogazione delle Fondazioni evidenziano la propensione prevalente verso una media specializzazione settoriale (è media quando si registra non meno del 30% delle risorse erogate concentrate in un settore, oppure non meno del 40% concentrato in due settori). In questo senso, le scelte delle Fondazioni riflettono l?impostazione data al riguardo dalla normativa, che impone alle Fondazioni di destinare almeno il 50% delle risorse disponibili per le erogazioni a non più di cinque settori (i cosiddetti ?settori rilevanti?) scelti tra i ?settori ammessi?. Il numero medio di settori in cui ogni Fondazione rivolge il proprio intervento è di 7,4 (come l?anno precedente). I settori in cui le Fondazioni sono presenti in maggior numero sono Arte, attività e beni culturali e Volontariato, filantropia e beneficenza (tutte le 88 Fondazioni), Educazione, istruzione e formazione (85), Assistenza sociale (72), Salute pubblica (71), Ricerca (66).

La quota maggiore dell?attività istituzionale delle Fondazioni è rappresentata dalle erogazioni annuali maggiori di 5.000 euro, che rappresentano l?87,5% (era l?82,9% nel 2004) del totale erogato e il 55,1% (52% nel 2004) del numero degli interventi sostenuti. Le erogazioni superiori a 100.000 euro incidono, quanto ad ammontare, per il 73,8% (74,6% nel 2004) pur risultando in termini di numero pari solo al 9,8% di tutte le erogazioni (9% nel 2004). Le erogazioni di importo unitario superiore a 500 mila euro rappresentano il 44,2% del totale erogato (lo scorso anno erano il 47,2%), interessando appena il 2,6% del totale interventi (2% nel 2004). Le erogazioni di importo non superiore a 5.000 euro mantengono invariata la propria incidenza, entro limiti molto contenuti e difficilmente comprimibili : esse rappresentano il 2% degli importi erogati (2,1% nel 2004) e il 42,7% del numero di iniziative (nel 2004 erano il 45%). Diminuiscono, invece, le erogazioni pluriennali , la cui quota si attesta al 10,5% dell?importo totale erogato, contro il 15% dell?anno precedente. La flessione è probabilmente da attribuire alla particolarità dell?andamento registrato lo scorso anno, quando l?incidenza delle erogazioni pluriennali era molto aumentata rispetto al 2003 (dal 6,6% al 15% degli importi erogati). Nel 2004, infatti, a seguito delle due sentenze della Corte Costituzionale (n. 300 e n. 301 del settembre 2003) che avevano sancito definitivamente la natura privata delle Fondazioni, queste avevano ripreso la realizzazione di interventi pluriennali, interdetta in precedenza dal divieto normativo loro imposto, programmando anche iniziative rimaste in sospeso.

In merito ai beneficiari delle erogazioni, si registra una sostanziale stabilità dei dati rispetto al 2004: i soggetti privati confermano la propria posizione di preminenza ottenendo il 60,2% degli importi erogati e il 67,5% per numero di interventi, contro rispettivamente il 39,8% e il 32,5% dei beneficiari pubblici. Fra le categorie di beneficiari privati i più importanti sono: Fondazioni (18,6%), Associazioni (12,3% degli importi, di cui l?1,5% destinato ad Associazioni di promozione sociale), Organizzazioni di volontariato (10,4%), Cooperative sociali (2,0%). Un?elevata percentuale delle erogazioni è attribuita alla categoria Altri organismi privati (17,8%), tra cui sono incluse le istituzioni religiose. Tra i soggetti pubblici, gli Enti locali sono i destinatari principali, con il 24,3% del totale erogato (nel 2004 era il 23,2%), attestandosi al primo posto in assoluto fra tutte le categorie di beneficiari pubblici e privati. Nel comparto dei beneficiari di natura pubblica gli Enti pubblici non territoriali ? che includono Scuole, Università, Strutture sanitarie, Istituti di accoglienza e beneficenza, ecc. ? ricevono il 12,7% degli importi erogati (15,5% nel 2004). Leggermente ritoccata al rialzo è la quota destinata alle Amministrazioni pubbliche centrali: 1,9% in luogo di 1,6%.

La forte caratterizzazione localistica dell?attività erogativa delle Fondazioni, pur confermandosi, nel 2005 trova un?attenuazione: le erogazioni destinate alla regione di appartenenza sono infatti sempre in larga maggioranza (80,6% degli importi e 91,7% del numero di iniziative) ma rispetto al 2004 la loro incidenza sul totale diminuisce di 1,9 punti percentuali. Le erogazioni che si proiettano verso ripartizioni geografiche diverse da quella di appartenenza sono l?8,9% del totale erogato (2,3% nel 2003); su di esse incidono anche gli accantonamenti per la realizzazione delle iniziative previste nell?ambito del progetto Sud, fra cui la stessa Fondazione per il Sud, di recente costituita. Il 10,5% degli importi (e il 4,3% degli interventi) è infine destinato a iniziative di valenza nazionale (il 6,2% degli importi nel 2004).

In merito alla distribuzione geografica delle erogazioni, al Nord va il 67% delle somme erogate (equamente suddiviso fra Nord Est e Nord Ovest, il 33,5% ciascuno), con una leggera flessione rispetto al 2004 (il Nord aveva avuto il 70,8% delle risorse). Il Centro mantiene sostanzialmente invariata la sua quota, attestandosi al 25% degli importi totali (il 25,3% nel 2004). L?area Sud e Isole, che pure mantiene un pesante differenziale negativo rispetto alle altre ripartizioni, ottiene il risultato migliore di sempre: passando dal 3,9% del 2004 all?8% del 2005, con un incremento di 4,1 punti percentuali.