Non profit
Natale Solidale: le formichine Vettori per Medici con l’Africa
Fabio Vettori firma gratuitamente i soggetti dei biglietti natalizi per l'organizzazione di Padova, che conta un centinaio di medici e infermieri italiani nel continente africano.
di Redazione
?La vita che scorre attorno a un ospedale africano. Il sole che sorge. Un malato che arriva trasportato dai parenti con mezzi di fortuna, su barelle improvvisate con tronchi d?albero o rudimentali carriole. Mamme, donne e bambini in coda per le consulte. Pochi infermieri che corrono dentro e fuori dall?ospedale per assisterli. I familiari dei malati che si accampano sotto l?ombra di un albero. Cucinano, lavano, preparano il cibo per sé e per i loro parenti. Poi l?imbrunire. Si accendono i fuochi, si affievoliscono voci e rumori. Su tutto cala la notte, la notte stellata africana?.
Sono le scene comuni della sanità in Africa, raccontate con il sorriso sprigionante dalla matita di Fabio Vettori. E i personaggi sono le sue famose formiche. Nel tentativo di leggere con garbata ironia le fatiche del lavoro quotidiano negli ospedali africani, sdrammatizzandone limiti e difficoltà. È così che prendono vita i soggetti che Vettori firma gratuitamente per Medici con l?Africa Cuamm. ?Ospedale/giorno?, ?Ospedale/notte? e ?Re Magi? (il soggetto più esplicitamente natalizio) sono i tre biglietti che l?ong propone per il Natale 2006. Un?occasione per fare gli auguri di Natale ricordandosi anche dell?Africa. Una modalità concreta per sostenere l?impegno di Medici con l?Africa Cuamm a favore della salute delle popolazioni africane. L’organizzazione con sede a Padova è presente in Africa da oltre 50 anni e conta un centinaio di medici e infermieri italiani, volontari e cooperanti, attivi in questo continente.
Per informazioni e richiedere i biglietti: tel. 049.8751279 o www.mediciconlafrica.org.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.