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Banlieue, il governo francese revoca lo stato di emergenza

La decisione del consiglio dei ministri. Chirac: era "indispensabile per permettere a polizia di operare"

di Redazione

Il Consiglio dei Ministri francese ha deciso di revocare lo stato di urgenza nelle banlieue francesi, imposto l’8 novembre scorso dopo i disordini causati dalla morte di due giovani e proseguiti per dieci gioni con un bilancio di migliaia di vetture bruciate e centinaia di arresti. “Vista la situazione nelle ultime settimane, ho deciso di mettervi fine”, ha spiegato il presidente Jacques Chirac, ricordando come il ricorso alla legge del 3 aprile 1955 (provvedimento varato all’epoca della guerra in Algeria) fosse “indipensabile per dare alle forze dell’ordine gli strumenti per poter operare”. L’applicazione della legge è rimasta soprattutto sulla carta: solo sei quartieri sono stati effettivamenti sottoposti al coprifuoco e dopo il ritorno alla calma a metà novembre non è stata presa alcuna nuova misura precauzionale: le autorità hanno comunque giustificato la proroga del provvedimento fino al 21 febbraio per timore che si verificassero dei disordini nelle festività di fine anno, da qualche tempo occasione di violenze ed atti di vandalismo nelle grandi città.

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