Mondo
Nucleare: tra 5 anni l’iran avrà la bomba
Questa la stima di un osservatorio russo. Intanto oggi sono inizati i colloqui a Vienna, l'ultima chance prima del deferimento della questione Iran all'ONU
di Redazione
Secondo gli esperti di uno stimato think tank moscovita indipendente dal Cremlino, al massimo entro cinque anni l’Iran sara’ una potenza nucleare ed e’ meglio che il mondo si prepari a convivere con questa realta’ dalle conseguenze ”negative ma non catastrofiche”. In un rapporto, di cui ha dato oggi notizia l’agenzia Interfax, questi esperti del Consiglio per la Politica estera e di Difesa danno per scontato che ”l’Iran punta all’acquisizione di proprie armi atomiche e prima o poi ci riuscira”’. Alcuni esperti ”credono che cio’ avverra’ in un periodo che puo’ andare da sei mesi a due anni, mentre la maggioranza degli esperti – sottolinea il rapporto – pensa che cinque anni sia il piu’ probabile orizzonte temporale”. ”E’ bene – avverte il rapporto – che il mondo incominci a imparare a coesistere con l’Iran come potenza nucleare”. Comunque, stimano gli esperti, ”Teheran non cedera’ armi di distruzione di massa o tecnologia nucleare ad altri Paesi e nemmeno a organizzazioni terroristiche”. Il rapporto del Consiglio per la politica estera e di difesa considera ”improbabili a breve termine” attacchi militari degli Stati Uniti contro l’Iran al fine di bloccargli la strada verso l’atomica. Prevede invece che ”il successo dell’Iran a sviluppare armi nucleari puo’ spingere altri Paesi della regione come Arabia Saudita ed Egitto a creare una ‘bomba araba”’. La delegazione iraniana a Vienna sta incontrando i tre ministri degli Esteri di Francia, Gran Bretagna e Germania per iniziare i previsti colloqui sulle ambizioni nucleari iraniane.
Intanto la delegazione iraniana ha lasciato ieri sera Mosca alla volta di Vienna, dopo giorni di negoziati conclusi con un sostanziale nulla di fatto. Stando a un funzionario della delegazione russa citato dalla Itar-Tass le parti hanno “discusso i dettagli della creazione di una joint-venture per l’arricchimento dell’uranio in territorio russo senza per ora raggiungere un accordo”. Teheran è infatti poco incline ad accettare questa proposta di compromesso russa: sui negoziati pesa la condizione imposta da Mosca e appoggiata da Europa e Stati Uniti di una moratoria sulle attività di arricchimento condotte in laboratorio dall’Iran.
Sull’argomento è intervenuto ieri il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che durante una sua visita in Malaysia, ha ribadito che Teheran “non negozierà il suo diritto inalienabile” allo sviluppo della tecnologia nucleare. Il capo dei negoziatori iraniani Ali Larijani a Vienna incontra i ministri degli Esteri di Regno Unito, Francia e Germania per un ultimo colloquio, prima del possibile deferimento del dossier nucleare iraniano al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Si terrà infatti lunedì il vertice dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Il Consiglio direttivo dell’Aiea si riunirà per ascoltare il rapporto del direttore generale Mohammed ElBaradei, documento assai critico con Teheran di cui sottolinea la mancata cooperazione, ribadendo di non essere in grado di raggiungere una conclusione sulla natura dei programmi iraniani se le indagini continueranno a essere ostacolate.
Se Mosca non sarà riuscita a sbloccare l’impasse toccherà verosimilmente al Consiglio di Sicurezza dell’Onu – sulla base del rapporto di ElBaradei – prendere una qualche iniziativa: una sede in cui il fronte comune presentato fino ad ora dalla comunità internazionale potrebbe subire qualche incrinatura, dato che né Russia né Cina appaiono inclini all’adozione di sanzioni economiche.
Partecipano ai colloqui il negoziatore-capo iraniano sul nucleare, Ali Larijani; i ministri degli Esteri di Francia e Germania, Philippe Douste-Blazy e Frank-Walter Steinmeier; il direttore generale del Foreign Office John Sawers (al posto del capo della diplomazia britannica Jack Straw, malato); e l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Javier Solana. L’Ue-3 ha avvertito nei giorni scorsi l’Iran, con una lettera, che eventuali ”progressi in vista di riprendere i negoziati” dipendono dal ritorno di Teheran alla moratoria sull’arricchimento dell’uranio.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.