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Algeria: Reporters sans frontières, la libertà di stampa è minacciata

Nel 2005 cento casi di denunce ai danni di giornalisti, talora conclusisi con la condanna a pene detentive.

di Redazione

La situazione della liberta’ di stampa in Algeria ”e’ estremamente preoccupante, censure, convocazioni a ripetizione, denunce per diffamazione da parte del potere e parzialita’ dei giudici sono il pane quotidiano dei giornalisti algerini”. E’ quanto afferma Reporters sans frontieres in una lettera del suo fondatore e segretario generale Robert Menard indirizzata al presidente del parlamento europeo Josep Borrell in cui gli chiede di intervenire sull’argomento nel corso dei colloqui che la settimana prossima avra’ ad Algeri con le autorita’.

”Da quando il presidente Bouteflika e’ stato rieletto nell’aprile 2004, la stampa algerina e’ sempre piu’ repressa, nel 2005 sono stati registrati oltre cento casi di denunce che si sono conclusi con condanne a pagare multe e a pene detentive”, scrive Menard citando tra gli altri il caso del direttore del quotidiano ‘Le Matin’ Mohamed Benchicou, autore di un pamphlet al vetriolo dal titolo ‘Bouteflika, l’impostura algerina’, in carcere da 21 mesi con l’accusa di violazione della legislazione dei cambi. ”Le sue condizioni di salute continuano a deteriorarsi”, sottolinea Menard che chiede a Borrell di affrontare molte questioni durante i suoi colloqui con Bouteflika, in particolare ”la modifica del codice penale al fine di sopprimere il carcere per delitti di stampa” e ”la fine del monopolio di Stato sulla radio e la televisione”.

L’ultimo caso e’ la condanna a sei mesi senza condizionale e a una multa di 250mila dinari (2.700 euro), inflitta ieri ad un giornalista del quotidiano ‘Le soir d’Algerie’ per un articolo che ”offende il capo dello stato”.

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