Volontariato

Le cellule son pari alle galassie

Milano: a triennale Bovisa la riscoperta di Hans Hartung, di Andrea Leone

di Redazione

La Bovisa. Nord-Ovest di Milano, storica periferia industriale. Un quartiere pieno di contrasti, vecchio e nuovo allo stesso tempo, ancora popolare mentre si appresta a diventare uno dei luoghi dell?elaborazione creativa della città. Per l?inaugurazione della nuova sede della Triennale, Triennale Bovisa appunto, la scelta (coraggiosa) è caduta sul pittore astratto Hans Hartung, uno dei protagonisti dell?arte mondiale del secondo Novecento, conosciuto per aver innovato la pittura, ma inesplorato nelle sue sperimentazioni, in differenti ambiti artistici e creativi (fino all?11 marzo).

La mostra raccoglie circa duecento tele realizzate dall?artista lungo tutto l?arco della sua esistenza, dagli anni 20 in Germania fino al prolifico periodo francese di Antibes, dove morirà nel 1989. Arricchiscono l?esposizione molti disegni preparatori e fotografie che illustrano la lunga vita di Hartung, dalla nascita a Lipsia alle prime esperienze artistiche, dal suo acceso antinazismo all?arruolamento nella Legione straniera, fino alla vecchiaia particolarmente attiva e ricca di riconoscimenti. In una sala vengono proiettati video affascinanti, che mostrano l?artista all?opera: possiamo seguire la realizzazione del quadro minuto dopo minuto, gesto dopo gesto, idea dopo idea, e ammirare anche i suoi inusuali strumenti di lavoro. Numerosi gli esempi a documentare due altri fondamentali interessi di Hartung, l?architettura e la fotografia, strumenti conoscitivi altrettanto importanti per l?artista e per il suo occhio, spietato e amoroso indagatore del reale.

Nell?arte di Hartung troviamo l?ossessione e il calcolo, la violenza e il dominio: il suo motivo ispiratore è la natura stessa, l?universo con i suoi numeri e le sue musiche. Il movimento delle cellule, delle galassie e delle stelle è catturato in un gesto repentino che viene velocemente riprodotto sulla tela. L?infinitamente grande e l?infinitamente piccolo in queste opere diventano la stessa cosa. Memorabile il suo gesto violento, l?intervento deciso, feroce e selvaggio ma allo stesso tempo freddo, quasi scientifico.

L?esposizione milanese può essere considerata storica per la sua completezza e vale la pena di visitarla: una specie di consuntivo che inquadra definitivamente la figura di questo artista. Il catalogo raccoglie tutto questo ed è diviso in sette sezioni, come l?esposizione. Un libro ricchissimo e affascinante, ben articolato ed elegante, che non può mancare nella biblioteca di studiosi e appassionati.

Hans Hartung. In principio era il fulmine
5 Continents Editions, pp. 295, euro 49