Cultura

Immigrazione: 10mila africani verso le Canarie

Oltre diecimila clandestini africani sono ammassati nel Sahara e in Mauritania pronti a partire via mare alla volta delle Canarie

di Redazione

E’ quanto scrive la stampa spagnola, mentre il sindacato di polizia Cep accusa il governo di avere ”aperto la scatola di Pandora dell’ emigrazione” con i suoi provvedimenti di regolarizzazione e lo ha avvertito di ”non contare su di noi” per far fronte all’emergenza. Ieri la Mezzaluna Rossa mauritana aveva denunciato la morte in mare in quattro mesi di almeno 1.200 clandestini soprattutto africani che si imbarcano ogni giorno su fragili ‘caicchi’ di vetroresina per raggiungere il territorio spagnolo. Ed aveva rivolto un appello alla comunita’ internazionale ad intervenire per porre argine a questa emergenza. Negli ultimi giorni 45 clandestini sono morti nel naufragio di un’imbarcazione a Alrgod, nelle coste mauritane.

Oggi e’ stato annunciato che altri 75 immigranti che andavano alla deriva da due giorni su due ‘caicchi’ sono stati tratti in salvo da unita’ della marina locale. I ‘caicchi’, le nuove ‘carrette del mare’ usate dagli africani, sono barconi lunghi 17 metri ricoperti di uno strato di vetroresina con due motori, uno a poppa e uno a mezza prua, che possono trasportare una cinquantina di persone.

Oggi il quotidiano El Pais cita un rapporto della polizia spagnola secondo il quale ci sono oltre 10 mila clandestini subsahariani ammassati nel deserto e in Mauritania in attesa di imbarcarsi per raggiungere le Canarie pagando un prezzo di 1.000 euro ciascuno. Il governo delle Canarie ha denunciato il fatto che non esiste nessun piano del ministro dell’interno per far fronte all’ emergenza, mentre Rodrigo Gavilan, portavoce della Confederazione Spagnola di Polizia (Cep) che rappresenta 20 mila agenti nazionali e che per primo aveva denunciato nei mesi scorsi la situazione che andava aggravandosi in Mauritania, ha affermato che entrano in Spagna ogni giorno 1.500 clandestini, di cui ne vengono espulsi solo 20.
Gavilan spiega che da alcuni mesi, in seguito al ”blindaggio” dei valichi terrestri marocchini nelle enclaves spagnole di Ceuta e Melilla – con l’invio dell’esercito, l’elevazione del ‘muro’ di sbarramento e gli accordi remunerati dell’Ue con Rabat – i clandestini africani hanno cambiato rotta e passano dalla Mauritania per arrivare via mare nelle Canarie occidentali – che non sono comprese nel sistema di controllo radar contrariamente a quelle orientali – con un viaggio di circa 900 chilometri.

Secondo Gavilan il traffico, gestito dalla mafia marocchina, e’ aiutato da pescherecci spagnoli, portoghesi e francesi che trainano i ‘caicchi’ sino a 12 miglia dalle Canarie, rimanendo cioe’ in sicure acque internazionali. Gavilan afferma che attualmente ci sono 2000-3000 subsahariani pronti ad imbarcarsi nel porto mauritano di Nouadhibou e che ogni giorno ne partono una cinquantina verso le Canarie, una cifra che significa circa diecimila clandestini ogni anno. ”E alla fine quasi nessuno verra’ espulso e quasi tutti rimarranno in Spagna o comunque in Europa” dice il protavoce del sindacato di polizia. Secondo Gavilan, prima gli assalti in massa a Ceuta e Melilla e adesso la valanga che giunge dalla Mauritania sono la conseguenza dei processi di regolarizzazione messi in atto dal governo che attirano le masse di diseredati ed hanno ”aperto il vaso di Pandora” dell’emigrazione, dall’Africa Centrale soprattutto verso la Spagna.

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