Welfare
Beni confiscati, al via raccolta di firme per nuova legge
Obiettivo: sostenere le iniziative di enti locali, cooperative sociali, associazioni onlus e comunità di recupero nel compito di assegnatari di beni confiscati alla mafia
di Redazione
Prende il via a Palermo la raccolta di firme per un progetto di legge di iniziativa popolare per sostenere le iniziative di enti locali, cooperative sociali giovanili, associazioni onlus e comunita’ di recupero nel loro compito di assegnatari di beni confiscati alla mafia. A lanciare l’iniziativa e’ un comitato promotore costituito dalla Cgil, dalla Lega delle Cooperative e dalla Cia. La Cgil di Palermo mettera’ a disposizione, per la raccolta di firme, le sedi territoriali del sindacato in tutti i comuni della provincia. Il progetto di legge prevede l’istituzione di un fondo di rotazione, di contributi sugli interessi e garanzie fidejussorie a favore di enti locali, coop sociali, associazioni e comunita’. Un aiuto concreto per mettere in atto i progetti per la gestione di terreni e immobili confiscati alla mafia. ”La legge nazionale numero 109 del ’96 per il riuso sociale dei beni confiscati alla mafia ha consentito ai comuni e ad alcune cooperative di giovani di avere assegnati terreni e fabbricati che stanno cominciando a dare lavoro e prodotti ‘puliti’ in luoghi dove fino a pochi anni fa scorrazzavano indisturbati i boss della mafia. Ma i risultati – dicono il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Cala’ e il responsabile del Dipartimento Legalita’ della Cgil, Dino Paternostro – potrebbero essere ancora piu’ consistenti e visibili se gli enti assegnatari fossero nelle condizioni di elaborare piani di riutilizzo, progetti per adeguare i fabbricati e operare trasformazioni aziendali. Purtroppo, specie le cooperative di giovani, si trovano nelle condizioni di non poter accedere al credito bancario perche’ non hanno garanzie da offrire”. ”L’uso di uno strumento come la proposta di legge di iniziativa popolare – aggiungono Cala’ e Paternostro – ha un grande significato politico e culturale perche’ tende a promuovere la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini nella battaglia per liberare la Sicilia dalla mafia e offrire una prospettiva di futuro alle giovani generazioni”. L’obiettivo e’ il raggiungimento di almeno diecimila firme.
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