Famiglia

Genitori contro i videogiochi violenti

Volgiamo un Garante nazionale per l'infanzia e delle sanzioni per i distributori dei videogiochi violenti

di Redazione

I genitori scendono in campo contro i videogiochi violenti. Anzi, scendono in parlamento. Quello che chiedono è un documento di indirizzo per affrontare e risolvere il problema della commercializzazione dei videogiochi violenti. I rappresentanti dei genitori sono interventui oggi alle audizioni della bicamerale per l’Infanzia. “C’e’ stato un buon lavoro- spiega all’agenzia DIRE Sandra Cioffi, deputata dell’Udeur- il punto centrale di questa lotta e’ il coinvolgimento di tutti gli agenti, dai genitori ai produttori e distributori dei videogiochi, e l’azione della commissione e’ proprio finalizzata a permettere un incontro e un confronto serio fra le varie parti”. Le organizzazioni ascoltate -i rappresentanti del Coordinamento genitori democratici (Cgd), dell’Associazione italiana genitori (Age), dell’Associazione genitori scuole cattoliche (Agesc) e del Movimento italiano genitori (Moige)- sono state tutte concordi nel ribadire la richiesta di un Garante nazionale per l’infanzia e nel richiedere un sistema sanzionatorio piu’ severo nei confronti dei distributori di videogiochi.
“Ci siamo accorti che il Pegi (Pan european game information) e i vari codici di autoregolamentazione, se non sono provvisti di sanzioni non servono- spiega Miela Fagiolo D’Attilia, responsabile nazionale comunicazione dell’Age-. Serve quindi un’autorita’ che sovrintenda a queste vaghe regole”. Per quanto riguarda la richiesta di collaborazione arrivata dalla presidente della commissione, la senatrice Anna Serafini (Ds), Fagiolo sottolinea come “questo sia un segno molto importante da parte delle istituzioni: non si tratta infatti di una occasionale audizione ma di incontri piu’ sistematici, per aprire un serio tavolo di riflessione”. Critica con il Pegi, il sistema di informazione europeo sui videogiochi, anche Angela Nava, presidente nazionale del Cgd, che all’uscita dall’audizione spiega: “Per il mondo dei videogiochi si avvertano mancanze vistose: l’assenza di una normativa precisa e di sistemi di regolazione e classificazione validi e indipendenti.

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