Non profit
Le monache hanno fatto santo il prato
Per difendere il brolo davanti al convento di Vittorio Veneto hanno mobilitato la città. Ecco chi sono. E come hanno fatto
di Redazione
Hanno scelto di vivere in clausura, le loro giornate scorrono tra le preghiere e la cura del vigneto e dell?orto. Dalla vita prosaica da secoli le divide (e le protegge) un prato di di 60mila metri quadrati. Su cui però potrebbe sorgere un ?complesso edilizio?, così recitano le carte comunali. Non siamo a Brescello e non ci sono il sindaco Peppone Bottazzi e il parrocco don Camillo. Sempre pianura, ma quella di Treviso.
A Vittorio Veneto per protestare contro il progetto di cementificazione del prato adiacente al monastero, 33 monache dedite al silenzio e alla clausura hanno scelto il modo più mediatico per protestare. Guidate dalla madre badessa Maria Rosaria del monastero di san Giacomo di Veglia, hanno cominciato a raccogliere firme per proteggere il brolo, come viene chiamato tecnicamente quel terreno. Ma non le solite adesioni con nome e cognome e carta di identità. Le suorine venete hanno fatto compilare le cartoline del concorso I luoghi del cuore del Fondo per l?ambiente italiano. Di più. Nell?edizione estiva del giornale delle monache cistercensi, hanno fornito una decina di cartoline del Fai pronte da compilare e spedire, dopo che in alcuni articoli spiegavano la minaccia al monastero.
Le monache di san Giacomo non si potevano lasciare sole. Così alcuni cittadini hanno creato un comitato, guidato da Alessandro de Bastiani e dal poeta Andrea Zanzotto, e le cartoline sono arrivate ad essere 13.060 e il brolo del monastero di san Giacomo in Veglia il ?luogo del cuore? più votato nel tradizionale censimento Fai. Entusiasmo al Fondo per l?ambiente italiano che quest?anno ha scelto di restringere il tema del censimento al paesaggio naturale. Una scelta un po? temuta all?inizio e che invece si è rivelata molto felice. Anzi come spiega Maria Chiara Zerbi, docente di Geografia dell?ambiente e del paesaggio dell?università degli Studi di Milano, «è la prima iniziativa su scala nazionale per capire il legame tra cittadini e natura».
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