Sono oltre 600 mila le famiglie in attesa di un alloggio di edilizia sociale, e sempre piu’ numerose sono le famiglie che non trovano un alloggio adeguato e compatibile con le proprie condizioni economiche, tanto che il Cresme stima il fabbisogno per il 2007 in 1.700.000 alloggi.
E’ la realta’ emersa dall’incontro al quale hanno partecipato Federcasa Confservizi, Ancab Legacoop e Federabitazione-Confcooperative per presentare le proposte unitarie degli operatori della casa sociale confrontandole con i rappresentanti delle Regioni, dei Comuni, dei Sindacati confederali e degli inquilini e le associazioni dei piccoli proprietari. Dalle parole degli intervenuti (Luigi Di Fazio, vice presidente Federabitazione, Luciano Cecchi, presidente Federcasa, Luciano Caffini, presidente ANCAb, Angelo Grasso, presidente CECODHAS, Damiano Stufara, coordinatore degli Assessori regionali alle politiche abitative, Ferdinando Balzamo, coordinatore della Consulta per la casa dell’Anci, oltre ai rappresentanti dei sindacati confederali) emerge il forte consenso sia sull’analisi circa la drammaticita’ della situazione, che sulle proposte che saranno avanzate nei confronti del prossimo governo.
La casa ormai da diversi anni e’ diventata un’emergenza nazionale. Il problema dell’abitazione non e’ piu’ solo delle categorie tradizionalmente svantaggiate quali disoccupati, lavoratori precari, extracomunitari ma anche delle famiglie monoreddito che si trovano nell’impossibilita’ di accedere al mercato privato della locazione, sia per la scarsa disponibilita’ di alloggi in affitto, sia per l’assenza di un’offerta di alloggi a canoni moderati e sostenibili. Inoltre sono emersi nuovi bisogni alloggiativi espressi dalle cosiddette categorie sociali piu’ deboli: anziani, studenti, lavoratori temporanei.
Le proposte degli operatori indicano il percorso da intraprendere fin dal dibattito che si aprira’ sulla legge Finanziaria per l’anno 2007: 1) Uscire dall’emergenza abitativa costruendo nuovi alloggi (almeno 600.000), principalmente in affitto. E’ necessario nel breve periodo realizzare gli alloggi necessari diversificando la loro destinazione in: affitto sociale, affitto moderato, affitto con patto di futura vendita ed infine per categorie speciali (anziani, studenti, lavoratori temporanei, ecc.). E’ inoltre opportuno riservare una certa quantita’ di alloggi per essere destinati all’acquisto a condizioni agevolate. Il Progetto casa dovra’ essere articolato per singole Regioni, con specifici riferimenti alle aree metropolitane e ai Comuni ad alta tensione abitativa. 2) E’ necessario definire il comparto dell’alloggio sociale nel nostro Paese, cosi’ come richiesto dalla Decisione europea in materia di aiuti di Stato, affinch? non vi siano problemi nel sostegno finanziario pubblico ai futuri programmi. Il flusso finanziario necessario dovrebbe essere almeno 1 miliardo di euro all’anno. 3) Calmierare il costo dell’affitto con l’incremento sostanziale del Fondo nazionale di sostegno alla locazione (articolo 11 della legge 431/1998), allargandone la destinazione agli inquilini del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e della cooperazione indivisa. Politiche urbanistiche per l’alloggio sociale, utilizzando gli strumenti, ormai diffusi, dell’urbanistica negoziata. All’interno dei Piani urbanistici attuativi occorrera’ dare ai Comuni la possibilita’ di riservarsi una quota dei diritti edificatori per dare risposte, con interventi articolati che garantiscano l’integrazione sociale, alla domanda di alloggi sociali. Tutti gli interventi hanno denunciato il comportamento del Governo, che, oltre a non avere stanziato un euro per la casa, ha continuato nella politica di smantellamento del settore, iniziata con l’annullamento del programma di alloggi per gli anziani del 2.000 e la riduzione del programma 20.000 alloggi in affitto, previsti dalla legge 21/2001, continuata con la previsione di svendita del patrimonio contenuta nella finanziaria.
Tutti i presenti hanno avanzato la proposta di costituzione di un tavolo di concertazione sulla casa, fra Governo, Regioni e Enti locali e con il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati, operatori, forze sociali e sindacali. E l’appuntamento e’ per la Conferenza sulla Casa, come momento in cui approfondire con il Governo le proposte di una nuova Politica della Casa.