Welfare
Onu: droga, Costa verso la riconferma
Gli Stati Uniti favorevoli per riconfermare Antonio Costa alla guida dell'Ufficio Nazioni Unite per la Droga e il Crimine (Unodc)
di Redazione
Gli Stati Uniti sono favorevoli a un rinnovo del mandato del Direttore esecutivo dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la Droga e il Crimine (Unodc, con sede a Vienna), l’italiano Antonio Costa, il cui contratto scade ai primi di maggio e dovrebbe essere rinnovato a giorni. ”Siamo molto contenti del lavoro del Signor Costa e dell’Unodc e non abbiamo alcuna ragione di opporci ad altri quattro anni sotto la sua guida”, ha dichiarato all’Ansa l’Ambasciatore americano all’Onu, Gregor Schulte.
”Lavoriamo in stretto contatto con il Signor Costa e l’Unodc in molte difficili e complesse questioni come la lotta alla corruzione, al riciclaggio di denaro sporco, alla criminalita’ organizzata, le coltivazioni di oppio e coca, il traffico della droga e la diffusione e fabbricazione di droghe sintetiche come le metanfetamine”. Il delegato Usa ha inoltre sottolineato che solo una settimana fa, durante i lavori della Commissione Onu sugli stupefacenti, egli stesso e il rappresentante del governo di Washington, Thomas Schweich, sono apparsi insieme a Costa a una conferenza stampa congiunta per illustrare le strategie degli Usa e dell’Unodc per combattere l’abuso di droghe sintetiche.
Schulte ha precisato che gli Usa sono fra i principali donatori dell’Unodc (i primi nel 2005 con circa 25 milioni di dollari) e ”appoggiano il suo lavoro di lotta al crimine, alla droga e al terrorismo”. Le dichiarazioni del diplomatico Usa giungono dopo che il Financial Times aveva scritto un paio di giorni fa che gli Stati Uniti non appoggiano piu’ Costa per un nuovo mandato, riportando anche la notizia di una infrazione di scarsa entita’ da parte del responsabile italiano.
Proprio in coincidenza con l’esame a New York del rinnovo per altri quattro anni del contratto di Costa, era venuto alla luce che il Direttore dell’Unodc non aveva correttamente dichiarato (non aveva cioe’ interpellato il segretario generale dell’Onu) il possesso di una pistola ricevuta in omaggio a un addestramento di tiro durante una visita nel 2003 alla ditta di armi austriaca ‘Glock’. In una informativa interna pervenuta all’Ansa, Costa precisa che aveva accettato l’omaggio per cortesia, consegnandolo pero’ subito alla Sezione per la sicurezza dell’Onu di Vienna (dove da allora e’ tuttora custodito), e di non esserne mai entrato direttamente in possesso.
Nella nota si legge ancora che la visita alla ‘Glock’ era stata organizzata dall’ex capo della sicurezza dell’Onu di Vienna, successivamente allontanato dall’ incarico. Nel maggio 2005 Costa venne a sapere che questa persona faceva dichiarazioni negative nei suoi confronti, cosa questa che lo indusse a ”informare immediatamente” le autorita’ investigative interne dell’Onu al quartiere generale a New York. Conseguentemente fu condotta una indagine, il cui risultato e’ stato comunicato a Costa il 22 febbraio 2006 dal capo di gabinetto del segretario generale Kofi Annan, Mark Malloch Brown.
Il responsabile riscontro’ un ”errore di giudizio” da parte di Costa, in quanto per il possesso dell’arma avrebbe dovuto richiedere l’autorizzazione di Annan, invitandolo o a restituire l’arma alla fabbrica o a farla inventariare dai servizi di sicurezza centrali dell’Onu (opzione questa poi adottata da Costa). Per il segretario generale l’episodio era con cio’ ”chiuso”. La procedura per il rinnovo del mandato di Costa, su cui peraltro non sembrano esserci molti dubbi, dovrebbe concludersi nelle prossime settimane. L’annuncio di un eventuale rinnovo verra’ ufficialmente fatto a New York.
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