Mondo
Israele, oggi si vota
Martedì storico oggi in Medioriente. 5 milioni di israeliani alle urne per eleggere i 120 seggi della Knesset. Mentre in Palestina è atteso il voto di fiducia del primo governo guidato da Hamas
di Redazione
Secondo gli ultimi sondaggi pre-elettorali il partito del premier israeliano Ehud Olmert, Kadima, è sempre in testa tra il 34 e i 36 seggi. La destra del Likud di Bibi Netanyau, che ha pesantemente condizionato la campagna elettorale, avrebbe 13-14 deputati.
Sono però i laburisti di Amir Peretz – per anni leader dell’Hidastrut, il principale sindacato israeliano-quelli che rappresenteranno molto probabilmente l?ago della bilancia per i nuovi equilibri di governo. Il Labour, puntando sui temi sociali, è rimontato negli ultimi giorni fino ad essere accreditato tra i 17 e i 21 seggi.L’incognita maggiore restano comunque gli indecisi (oltre il 22 per cento stando all’ultimo sondaggio) e l’affluenza alle urne (si prevede che non superi il 60 per cento).
Il voto di fiducia del nuovo governo di Hamas inizialmente previsto per oggi è slittato a domani, Hamas ha presentato intanto la lista dei ministri che comporranno il nuovo esecutivo guidato da Ismail Haniyeh che oltre all?incarico di premier si terrà la delega alle attività sportive e della gioventù.
Haniyeh presentando il suo programma al parlamento di Ramallah ha detto che Hamas è pronto a intessere un nuovo dialogo con il Quartetto (Ue, Russia, Usa e Onu). Un discorso dai toni pacati, in cui più volte Haniyeh ha usato la parola «pace», in cui ha sottolineato i distinguo dei vari attori del Quartetto. «L’Unione Europea ha dato grande aiuto al nostro popolo, e sostenuto il nostro diritto alla libertà» ha osservato Haniyeh, collegato in video-conferenza da Gaza. «Ma ? ha aggiunto il premier incaricato- allo stesso tempo ci aspettiamo che l’Ue riveda alcune delle sue politiche sul conflitto».
Da Bruxelles a stretto giro è arrivata la risposta dell?Unione europea. Il commissario Ue alle Relazioni Esterne Benita Ferrero-Waldner ha detto che l?Europa non intende voltare le spalle al popolo palestinese, di cui una parte troppo grande vive in condizioni di estrema povertà, ma il nuovo governo guidato da Hamas dovrà fare «le scelte giuste».
«L’Unione europea rispetta le sue scelte politiche, ma può collaborare solo con chi cerca la pace, con mezzi pacifici», ha detto Ferrero-Waldner. «Spetterà alle persone che rappresenteranno la nuova Autorità palestinese fare le scelte giuste, nell’interesse del loro popolo», ha aggiunto.
La comunità europea è stata finora il principale donatore, con quasi 500 milioni di euro all’anno, ma anche se gli aiuti sono stati ufficialmente sbloccati, è ancora in discussione a Bruxelles la possibilità di ridurre o ricongelare gli aiuti se Hamas insiste nel non riconoscere Israele e non rinunciare esplicitamente alla lotta armata.
Al termine del suo discorso Haniyeh ha fatto riferimento a «garanzie» che il nuovo governo è pronto a dare ai paesi donatori, senza però specificare quali esse siano.
E proprio oggi a Bruxelles era atteso un parlamentare di Hamas invitato dalla Ue che invece le autorità belghe non hanno accettato di far entrare, essendo Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche. Tanto che in sua vece è arrivato un deputato ?indipendente?, Khreishi Hasan.
La Corte d’Appello militare israeliana ha intanto respinto sempre oggi il ricorso del segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina Ahmed Saadat catturato dagli israeliani con un assalto armato al carcere di Gerico. Gli avvocati di Saadat nell’appello hanno affermato che la giurisdizione di Israele non si estende sul loro cliente, hanno detto «di non riconoscere la legalità di un tribunale che rappresenta l’occupazione in Cisgiordania» e hanno sostenuto che si tratta di un «processo politico».
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.