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Brasile: i risultati dell’inchiesta sulla corruzione

La relazione della commissione d'inchiesta parlamentare parla di transazioni finanziarie fraudolente e trasferimenti illegali a partiti alleati.

di Redazione

‘Il mensalao e’ una realta”’. E’ il primo passaggio della relazione finale della commissione d’inchiesta parlamentare avviata in Brasile per far luce sullo scandalo corruzione delle mazzette ai politici. ”L’espressione – si legge nella relazione – ha un carattere mediatico, volto alla comunicazione, per catturare l’attenzione della societa’. Concentra, in una sola parola, l’idea di una pratica illecita di cooptazione politica, contraria all’interesse pubblico…Sintetizza la degradazione di uno scambio immorale di favori, che ha esponenti importanti della classe politica come protagonisti”.

La relazione ripercorre le tappe dello scandalo, scoppiato proprio un anno fa. Il termine ”cassa due” utilizzato dal Partito dei lavoratori, ”serve, in realta’ – si legge nella relazione della commissione d’inchiesta parlamentare – per disorientare sulla vera origine dei soldi, illecita, che viene dalla corruzione e da altre attivita’ illegali occorsi nell’amministrazione pubblica e privata”.

Nella ”antietica” operazione di ”cooptazione politica”, prosegue il documento, sono state utilizzate ”operazioni e transazioni finanziarie simulate, illegali e fraudolente”. Particolarmente pesante per il governo, anche se il presidente Lula non viene citato in questo punto, un altro passaggio: ”I fondi sono stati prelevati in modo illegale e trasferiti a partiti alleati, in cambio di appoggio politico, per il sostegno di interrogazioni di interesse del governo”.

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