Mondo
Colombia: ecco il San Raffaele natante
Inaugurata una nave-ospedale del San Raffaele che preseterà servizio risalendo i fiumi della Colombia
di Redazione
E? stato presentato ieri il progetto San Raffaele Natante, realizzato dalla Fondazione San Raffaele del Monte Tabor, dall?AISPO (Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli) e grazie alla Fundación Colombia te quiere ver (fondata dal calciatore Ivan Ramiro Cordoba e da sua moglie Maria): una nave-ospedale di quaranta metri, quattro ponti e un equipaggio di 35 persone, tra medici e personale di supporto, che risalendo i fiumi porterà i medici del San Raffaele presso le popolazioni dei più remoti e poveri villaggi della Colombia.
All?interno della nave-ospedale San Raffaele Natante saranno ospitati una sala operatoria, alcune sale per piccoli interventi e posti letto per le degenze post-operatorie. La nave sarà anche equipaggiata di apparecchiature per effettuare radiografie, ecografie e indagini di laboratorio. Inoltre ci saranno ambulatori per visite generali e specialistiche, tra cui controlli pediatrici, ginecologici e oculistici. La nave avrà un?autonomia di trenta giorni durante i quali medici e infermieri non solo porteranno assistenza nei villaggi colombiani ma svolgeranno anche attività di educazione sanitaria per la popolazione e formazione del personale sanitario locale.
?Già oggi ? sottolinea Renato Corrado, direttore dell?AISPO ? con la missione Esperanza il San Raffaele porta periodicamente il suo supporto sanitario in Colombia grazie a un?imbarcazione allestita a nave-ospedale: in due settimane si raggiungono circa dieci villaggi effettuando in media mille visite mediche, vaccinando 300 bambini e distribuendo kit sanitari per 7.000 persone. Per molte persone questo è l?unico modo per avere cure sanitarie; con il San Raffaele Natante questo aiuto potrà essere fornito con maggiore qualità dei servizi e in modo continuativo, raggiungendo attraverso i corsi d?acqua anche zone in cui altrimenti sarebbe molto difficile arrivare?.
?Abbiamo fondato un San Raffaele ?natante?? ha detto don Luigi Verzé, presidente della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor di Milano ? perché vogliamo esportare la sanità raffaeliana nelle nazioni più povere del Pianeta. Siamo già presenti in Brasile, India, Uganda, presto lo saremo anche in Colombia dove la situazione è molto difficile: l?assistenza sanitaria, a causa di una perdurante guerriglia nella zona del Pacifico, è quasi inesistente. Malaria, tubercolosi, infezioni respiratorie e parassitosi intestinali sono solo alcune delle gravi malattie che falcidiano la popolazione della costa pacifica della Colombia, costrette per di più a convivere da anni con l?incubo della guerra civile strisciante. La mancanza di acqua potabile, un?alimentazione insufficiente e il clima tropicale rendono poi ancora più facile ammalarsi.
Inizieremo da lì e poi andremo all?interno: una volta partita l?iniziativa però, la nave non si fermerà, il San Raffaele Natante salperà per toccare tutte le zone più povere dei Caraibi?.
?Tra le iniziative che intraprenderemo a sostegno del progetto ? spiega Roberto Cusin, presidente gruppo Accor in Italia ? la prima avrà inizio ad aprile: dall?1 al 22 aprile a tutti i clienti dei 45 Hotel Accor in Italia (Sofitel, Mercure, Ibis e Novotel) verrà data la possibilità di fare un?offerta libera mentre i nostri dipendenti potranno devolvere l?equivalente di un?ora del loro lavoro. Il 22 aprile poi Accor raddoppierà il monte totale di tali donazioni con un versamento equivalente. Tra tutti coloro che avranno donato verranno poi selezionate due persone che, a spese del nostro gruppo, potranno seguire per alcuni giorni una missione dell?Esperanza?. Anche Parmalat, gruppo alimentare italiano a strategia multinazionale con una forte presenza in America Latina, compresa la Colombia, ha deciso di sostenere l’iniziativa San Raffaele Natante con una donazione di 50.000 dollari.
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