Non profit

Perché quei milioni di firme senza codice fiscale

Il quadro fornito dai dati sul 5 per mille 2006 dell’Agenzia delle Entrate è una conferma della grande disponibilità da parte degli italiani... di, Alberto Masacci

di Redazione

Il quadro fornito dai dati sul 5 per mille 2006 dell?Agenzia delle Entrate è una conferma della grande disponibilità da parte degli italiani a cogliere le opportunità di questo strumento. Un segnale di fiducia rivolto in primo luogo alle organizzazioni non profit.

Il dato nuovo e inatteso è quello degli oltre nove milioni di italiani che, pur avendo apposto la firma nella sezione dedicata alle organizzazioni non profit, non hanno indicato nessun codice fiscale e quindi nessun beneficiario.

Come interpretare quello che è successo? Gli elementi di riflessione sono molteplici, al di là del fatto che qualcosa, nelle campagne di comunicazione e di informazione sul 5 per mille non ha ben funzionato.

Un punto da considerare riguarda i donatori: è l?ennesima dimostrazione dell??investimento fiduciario? dei cittadini nei confronti del non profit, ormai consolidato e incondizionato. È il segno che esiste una volontà di donare che va oltre la conoscenza delle specifiche organizzazioni e delle loro buone cause. Si tratta di una fiducia che bisogna preservare, stimolando al tempo stesso una maggiore consapevolezza e maturità del donatore.

Questo chiama in causa le organizzazioni non profit e le loro responsabilità: spetta a loro farsi promotrici della crescita della cultura della donazione nel nostro Paese, educando i loro sostenitori a sentirsi partecipi, a seguire il percorso della donazione finché questa non si traduca in risultati concreti e rendicontabili. È questo il tema in cui si inserisce la necessità che si migliori l?efficacia delle campagne di comunicazione fundraising oriented per il 5 per mille. Se il 2006 è stato l?anno della sperimentazione, in cui tutti hanno investito, ma probabilmente con un certo grado di impreparazione, il 2007 richiederà a ciascuna organizzazione di emergere con la propria identità e i propri valori. Quei nove milioni di italiani ci dicono che ci sono ancora spazi da conquistare, con obiettivi concreti e forti a tal punto da portare ciascun cittadino a fare lo sforzo di prendere nota di un codice fiscale e trascriverlo. È un ?costo di attivazione? che gli italiani saranno disposti a pagare tanto più sentiranno come propria una determinata causa.

Ma c?è un altro aspetto da considerare, che riguarda gli altri attori che hanno un ruolo fondamentale in questo meccanismo: le organizzazioni professionali. Sono loro che dovranno non solo farsi portatori di eventuali buone cause, ma vigilare che nessuna dichiarazione venga consegnata con un codice fiscale in bianco. Questa è la responsabilità sociale che i professionisti dovranno assumere, nella tutela dei propri clienti e di tutti i potenziali beneficiari.

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