Famiglia

Croce Rossa: i tossici non possono stare in carcere

Lo dice il documento finale del Simposio Internazionale sulle droghe convocato a Roma

di Redazione

No alla repressione ed alla detenzione dei tossicodipendenti. Sì alle cure, alla riduzione del danno, all’assistenza. E’ il principio di un documento approvato all’unanimità al termine del Simposio Internazionale sulle droghe convocato a Roma per iniziativa della Croce Rossa Italiana, della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, di ERNA (Rete Europea di Croce Rossa contro Hiv e TBC) e del Senlis Council. Erano presenti oltre 70 tra Presidenti e Segretari Generali della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa provenienti dai 5 continenti.
Il documento riconosce che, a fronte di 200 milioni di tossicodipendenti nel mondo, le politiche di contrasto non devono riguardare solo aspetti sanitari, ma politiche sociali e per lo sviluppo.

Il protocollo sottoscritto, che sarà inviato a tutti i governi, passerà all’esame della Commissione Salute della Federazione, poi al Consiglio esecutivo ed all’Assemblea Generale fino a giungere, a novembre, alla Conferenza Internazionale di Ginevra. Un gruppo di lavoro, coordinato dal Presidente Nazionale della CRI, Massimo Barra, seguirà il follow-up delle decisioni assunte. In vista dell’Assemblea Generale dell’Onu sulle droghe prevista per il 2008, la Croce Rossa intende segnalare ai governi che le politiche attuali contro la tossicodipendenza, che mirano alla repressione, anche in molti Paesi occidentali, sono ?fallimentari? e che la strada da seguire è un’altra

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.